Una donna si è trovata di fronte ad una scena inquietante: la spiaggia di Burry Port in Galles era piena di corpi mutilati di squali, s’indaga sull’accaduto.
Andata a passeggiare sulla spiaggia di Burry Port, una donna si è imbattuta in una scena inquietante: a riva le onde portavano dozzine di corpi di Palombi (piccoli squali appartenenti alla famiglia dei Mustelus) morti e privati delle pinne dorsali. Scandalizzata per quello che aveva visto, la donna ha deciso di filmare la scena per denunciare l’accaduto e chiedere che venisse preso un provvedimento.
Raggiunta dal ‘Daily Star‘ la donna ha dichiarato: “C’erano numerosi palombi sulla spiaggia di Burry Port. Sono inorridita all’idea di quanti ce ne fossero in mare che stavano ancora agonizzando. Sono sicura che quelli visti sono solo una piccola parte”.
Squali spiaggiati e mutilati: i pescatori potrebbero vendere le pinne al mercato cinese
I palombi sono pesci che spesso rimangono incastrati nelle reti ma che solitamente vengono ributtati in mare. Dato il ritrovamento di così tanti corpi mutilati, si pensa che alcuni pescatori possano aver praticato lo shark finning: una pratica di pesca che consiste nel catturare lo squalo, tagliargli la pinna dorsale e ributtarlo in mare.
Una pratica inusuale per il Galles ed in generale per i Paesi occidentali, dove non c’è mercato per le pinne di squalo. Per questo motivo si pensa che gli autori di questo atroce gesto possano vendere le pinne al mercato cinese: nel Paese asiatico le pinne di squalo vengono usate per le zuppe e per rimedi curativi naturali. La pratica è disumana, non solo perché l’animale viene mutilato, ma anche perché senza la pinna è incapace di nuotare e finisce per agonizzare sul fondale, morire soffocato o ucciso da un predatore più grande.