Il Gruppo Kering dice stop alle modelle minorenni in passerella. Dall’anno prossimo, per loro, sfileranno soltanto donne maggiorenni
Stop alle modelle minorenni in passerella. A prendere questa decisione il Gruppo francese Kering, uno dei giganti nel settore della moda. Si tratta di una disposizione storica che prelude alla fine di un’era capace, ad esempio, di portare sulle passerelle una Naomi Campbell appena 13enne. La svolta è arrivata per dare un segnale forte alle nuove generazioni. I giovani inevitabilmente vengono influenzati dai messaggi che arrivano da questo settore specifico e si tratta di messaggi destinati a dettare tendenze. Un messaggio lanciato nella maniera sbagliata può essere molto deleterio. Vediamo, nel dettaglio, a quale futuro sta guardando il Gruppo Kering e (probabilmente) la moda più in generale.
Stop alle modelle minorenni in passerella, il messaggio (forte) per le nuove generazioni
Una decisione presa a favore delle donne quella che dall’anno prossimo (dalla collezione autunno/inverno 2020-2021) vedrà il Gruppo Kering, uno dei colossi della moda, impiegare soltanto modelle maggiorenni per le sue sfilate o i suoi shooting fotografici. Stop alle modelle minorenni in passerella, dunque, sperando che questa rivoluzionaria presa di posizione possa sensibilizzare gli altri imprenditori che operano nell’ambito del settore. “Come gruppo di lusso globale, siamo consapevoli dell’ influenza esercitata sulle giovani generazioni, in particolare attraverso le immagini prodotte dalle nostre maison. Crediamo di avere la responsabilità– ha detto François-Henry Pinault, l’Amministratore Delegato di Kering– di proporre le migliori pratiche possibili e speriamo di creare un movimento che incoraggi gli altri a seguire l’esempio. È un nuovo progresso nel nostro impegno verso le donne”.
Stop alle modelle minorenni in passerella, il gruppo Lvmh seguirà lo stesso esempio?
Come ci racconta La Stampa, il Gruppo Kering controlla alcune tra le più importanti case di moda del mondo come Balenciaga, Saint Laurent e Gucci. Dall’altro lato troviamo l’altra superpotenza della moda, cioè il Gruppo Lvmh, che ha il controllo su Fendi, Dior e Louis Vuitton. Lvmh, nella figura di Bernard Arnault, è da sempre la rivale storica di Kering. Arnault e Pinault, nello specifico, hanno sempre mostrato l’esistenza di una forte competizione. Probabile che l’allusione di Pinault sull’esempio da seguire relativo alla maggiore età delle modelle fosse proprio rivolta al rivale di sempre, con il quale nel 2017 aveva stipulato una carta comune sulla “buona condotta”; il documento, molto importante anche per le sue norme anti-anoressia sia per modelli sia per modelle- poneva a 16 anni il tetto minimo relativo all’età di partecipazione delle top a shooting e sfilate. Importante, e da non sottovalutare assolutamente, anche l’approccio psicologico a un mestiere impegnativo come quello della modella: in questo senso, la maturità dei 18enni si adatta di più rispetto a quella di adolescenti ancora in fase di sviluppo.
Maria Mento