Giocatore indiscutibile in campo (chi potrebbe discutere un calciatore che ha vinto cinque palloni d’oro) ma discretamente discutibile nei comportamenti accessori (l’ultimo battibecco con Florenzi era abbondantemente evitabile), Cristiano Ronaldo dimostra ancora una volta di avere una forte sensibilità su alcuni temi extracalcistici.
Stavolta, secondo quanto riportato da diversi media online (e postato sui social in primo luogo dalla organizzazione no profit Onwadan’s Charity Foundation), Cristiano Ronaldo avrebbe donato ben un milione e mezzo di dollari ai palestinesi di Gaza in occasione del Ramadan.
Cristiano Ronaldo donate $1.5m to Palestine Gaza. Behind every successful person, check out where he pays his homage. You can’t reach out to lives in need especially #Orphans & remain the same. You might not have millions to change lives, but a token can put smiles on their faces pic.twitter.com/OWyPRsFJ5M
— ONWADAN’S CHARITY FOUNDATION (@onwa_dan) May 16, 2019
Cristiano Ronaldo non è nuovo a gesti di questo tipo, rivolti specialmente ai palestinesi:
nel Novembre 2012 CR7 ha messo all’asta la propria Scarpa d’Oro per raccogliere fondi da devolvere ai bambini palestinesi.
Nel 2016, quindi, CR7 ha incontrato Ahmad Daubasha, bimbo di 5 anni unico sopravvissuto in una famiglia sterminata dai coloni israeliani, regalandogli una maglietta con dedica.
In mezzo, un altro gesto di “supporto” alla causa palestinese – che sicuramente ha fatto poco piacere alla controparte israeliana: nel Marzo del 2013, ai margini della gara tra Portogallo ed Israele per le qualificazioni al Mondiale del 2014, il fuoriclasse lustiano ha rifiutato lo scambio di maglia con un giocatore israeliano. Pur stringendogli la mano, CR7 si sarebbe giustificato dicendo che non avrebbe potuto indossare una maglietta con quella bandiera.
Tornando all’ambito della solidarietà – sicuramente meno opinabile – nel dicembre del 2016 CR7 ha effettuato una altra sostanziosa donazione a favore dei bambini siriani.
Pare evidente la forte sensibilità del numero 7 della Juventus, specialmente nei riguardi delle realtà meno fortunate tra i paesi islamici.