
Il tecnico del Bologna Sinisa Mihajlovic ha rivelato di essere stato offeso pesantemente da un poliziotto e non dai tifosi della Lazio.
Le immagini di un Sinisa Mihajlovic furioso nei pressi dello stadio Olimpico hanno fatto il giro del web. Nelle immagini è possibile osservare il tecnico mentre risponde a qualcuno che lo ha insultato e cerca di raggiungerlo per un faccia a faccia. A fermarlo ci hanno pensato due agenti di polizia che, con un po’ di fatica, lo hanno convinto a calmarsi e rientrare in auto.
La prima ipotesi uscita sui media è che qualche tifoso laziale lo avesse insultato pesantemente, arrecando delle offese razziste nei suoi confronti, ma il tecnico svela che i supporter biancocelesti non sono coinvolti: “Ma quali tifosi della Lazio? Io sono stato insultato da un poliziotto! È già una vergogna sentirsi urlare zingaro di m***a durante le partite allo stadio dai tifosi avversari. E non sento mai uno speaker invitarli a smetterla. Ma non accetto che a dirmelo sia un poliziotto, uno in divisa, chiamato a fra rispettare l’ordine, non ad aggredire e insultare. E quando mercoledì è successo, ho reagito”.
Offese razziste, Mihajlovic: “Girava una versione sbagliata, per questo vi offro quella vera”
Nell’intervista concessa al ‘Calciomercato.com‘, il tecnico spiega che se fosse stato per lui l’episodio si sarebbe concluso lì, ma visto che era stato filmato e che veniva offerta una versione errata dell’accaduto si è deciso a parlare: “In serata, quando ero già dentro lo stadio, alcuni amici mi hanno detto che girava un video con una ricostruzione sbagliata. Allora dico io com’è andata veramente”.
Sinisa spiega di essere stato fermato dai poliziotti mentre era in macchina con il ds Bigon e l’avvocato del Bologna. Gli agenti hanno cominciato ad urlargli di andarsene e lui gli ha risposto che non c’era bisogno di dirlo con tanta veemenza, a quel punto l’agente ha reagito in malo modo: “Gli ho detto che non c’era bisogno di urlare e lui mi ha detto testualmente ‘Non rompere il c…, t’ho detto di andartene, sbrigati, vaff****lo’. Gli ho risposto. E mentre ci allontanavamo in macchina ho sentito ‘zingaro di m…’. A quel punto non ci ho visto più, sono sceso e lui è corso via verso i suoi colleghi che mi hanno bloccato”.