Licenziata per aver dato a un ragazzino un menu da 8 dollari senza pagare: chef spagnolo le offre un posto di lavoro

E’ una vicenda che ricorda in qualche misura quella accaduta a Verona ad inizio aprile, quando ad una bambina i cui genitori non avevano pagato la mensa furono dati per pranzo un pacco di crackers ed una scatoletta di tono.

In questo caso siamo negli Stati Uniti: una donna, Bonnie Kimball, impiegata nella mensa di una scuola del New Hampshire (nel nord degli States) viene licenziata per aver dato ad un ragazzino un menu da otto dollari nonostante lo stesso non avesse al momento denaro sul proprio conto (la famiglia ha comunque saldato il debito il giorno seguente).

L’azienda per cui Bonnie Kimball lavorava la ha licenziata adducendo come giustificazione il fatto che aver lasciato andare uno studente senza farlo pagare sarebbe da considerare come un furto (a prescindere dal fatto che il giorno dopo la famiglia ha pagato quanto dovuto).

E se nel caso italiano il gesto di solidarietà nei confronti della piccola discriminata è giunto da un calciatore, Antonio Candreva, che s’è offerto di pagare per lei la retta; nel caso americano è uno chef spagnolo a vestire il ruolo del “buono”, offrendo un posto di lavoro presso la propria catena di ristoranti (ne ha una trentina tra la California, Miami, Porto Rico e Città del Messico).

E’ stato lo stesso José Andrés ha inoltrare la proposta attraverso un tweet. In precedenza, José Andrés aveva guadagnato la ribalta per un altro gesto di solidarietà, essendosi mosso per aiutare la popolazione del Porto Rico dopo il teribile Uragano Maria.

Il caso di Bonnie Kimball ha avuto una grande eco negli Stati Uniti, con molti colleghi della donna che si sono dimessi come gesto di protesta nei confronti dell’azienda per cui la donna lavorava.