In vista del processo ai danni degli 8 militari accusati di depistaggio sul caso Stefano Cucchi, i familiari della vittima e l’arma dei Carabinieri hanno fatto richiesta per costituirsi come parte civile.
Grazie alla testimonianza del Carabiniere Casamassima, è stato possibile fare luce sugli avvenimenti che hanno portato alla morte del geometra Stefano Cucchi, deceduto in carcere sei giorni dopo essere stato arrestato per detenzione di stupefacenti. Sulla base di quelle rivelazioni, infatti, la Procura di Roma ha riaperto le indagini ed è pronta a portare i capi d’accusa in tribunale per punire non solo chi si è reso colpevole del pestaggio di Stefano ma anche chi ha coperto l’accaduto.
Il pm Musarò contesta agli imputati i reati di falso ideologico, omessa denuncia, calunnia e favoreggiamento in merito alle annotazioni opportunamente modificate per celare ciò che era accaduto. Il Gip Minnuti ha deciso di aggiornare l’udienza preliminare al prossimo 17 o 18 giugno dopo che i familiari della vittima, il ministro della Difesa, l’Arma dei Carabinieri, il sindacato dei militari ed il carabiniere Casamassima hanno fatto richiesta di costituzione come parte civile.
L’Arma dei Carabinieri parte civile nel processo Cucchi: “E’ un giorno importante”
La decisione della Difesa e dell’Arma dei Carabinieri ha colpito in modo favorevole Ilaria Cucchi, sorella della vittima, che dopo la notizia ha dichiarato: “Dopo 10 anni oggi è una giornata significativa e sono davvero emozionata per la decisione dell’Arma dei carabinieri di volersi costituire parte civile, è una cosa senza precedenti”. Per la donna, da anni impegnata a far sì che il fratello ottenga giustizia, si tratta della dimostrazione che la famiglia Cucchi non va contro i Carabinieri e viceversa.
Molto positiva per Ilaria è anche la scelta del sindacato dei militari, mai prima di oggi, infatti, un sindacato si era schierato dalla parte di un cittadino che chiede giustizia in situazioni simili: “In vicende come la nostra troppe volte ho visto i sindacati di polizia intromettersi contro le nostre famiglie. In quest’aula per la prima volta un sindacato si è schierato al nostro fianco e non contro di noi”.