Anniversario Capaci, dopo Fava diserta anche Musumeci: protesta contro il Governo?

protesta contro il governo?
(Getty Images)

Presidente della Regione Sicilia e Presidente dell’Antimafia non parteciperanno all’anniversario della strage di Capaci che si tiene nell’aula bunker. L’assenza potrebbe essere una forma di protesta contro il governo.

Domani l’Italia intera ricorda l’orrore generato dalla mafia, celebrando una giornata in memoria delle vittime della strage di Capaci. Come ogni anno si terrà una cerimonia nell’aula bunker a cui parteciperanno i massimi esponenti dello Stato, in segno di unità e solidarietà nella lotta alle mafie. Per la prima volta in 27 anni, però, diserteranno la cerimonia il presidente della Regione Sicilia e quello dell’Antimafia, la decisione dei due politici è stata comunicata nelle scorse ore.

Il primo ad annunciare la sua assenza è stato Claudio Fava, indispettito per la lista di oratori presentata ed imposta dal governo. In un primo momento Musumeci sembrava aver confermato la presenza, ma nelle scorse ore è giunta una nota ufficiale con la quale comunicava che avrebbe partecipato alla deposizione della corona che si terrà alla Caserma Lungaro. Il presidente non spiega le ragioni di questa scelta, ma c’è chi ipotizza che possa essere d’accordo con le posizioni espresse da Fava.

Anniversario Capaci: l’attacco di Fava al governo

A convincere il presidente dell’antimafia a non partecipare alla manifestazione è stata la scaletta presentata dal governo. A suo avviso infatti è stato fatto un grave torto a chi quotidianamente si occupa di combattere la mafia: “Preferisco andare a Capaci, nel luogo in cui tutto accadde, preferisco stare assieme a chi non ama le messe cantate sui morti. Hanno trasformato il ricordo del giudice Falcone nel Festino di Santa Rosalia. Al posto dei vescovi e dei turibolanti che spargono incenso, domani ci saranno i ministri romani, gli unici che avranno titolo per parlare (con la loro brava diretta televisiva) e per spiegarci come si combatte Cosa nostra”.

Fava ci tiene a precisare che non è una questione politica, ovvero non sta preferendo partecipare alla manifestazione che si terrà a Capaci perché parla un politico di una fazione avversa, ma perché tutti i siciliani, i testimoni diretti della lotta alla mafia, sono stati esclusi dalla scaletta degli interventi: “Il mio problema non è che invitino Salvini. Il mio problema è che chiedano a lui di dire e a noi di ascoltare. Fossi io la sorella di Giovanni Falcone, avrei chiesto a Salvini di venire e di tacere. Di ascoltare e di prendere appunti. Di avere l’umiltà, per un giorno, un solo giorno, di capire che nella vita ci sono cose più grandi delle campagne elettorali e delle dirette televisive”.

 

Leggi NewNotizie.it, anche su Google News
Segui NewNotizie.it su Instagram