Con ‘Re: Inoki’ Pippo Sowlo decostruisce il dissing (dopo aver ribaltato i canoni del rap)

Pippo Sowlo è geniale.

Sono geniali, sarebbe meglio dire, se è vero che Pippo Sowlo è il nome collettivo dietro il quale si celano due studenti del quartiere romano di Torre Gaia.

Lo ho appreso leggendo un articolo dedicato al lol rap (il rap che ti fa sorridere / ridere, dall’acronimo inglese lol che fa molto 1.0) su Vice.

Un articolo anche interessante, se non fosse che mette nello stesso calderone – sia pur evidenziando come si tratti di “artisti” differenti – Bello Figo Gu (colui il quale ha dabbato in faccia alla Mussolini, per i meno attenti) e Tutti Fenomeni, Trucebaldazzi e il qui citato Pippo Sowlo.

Se nel caso di Bello Figo Gu l’ironia è parziale, nel caso di Trucebaldazzi il disagio è evidente (può far ridere come facevano ridere i video di Diprè) e nel caso di Tutti Fenomeni non vedo dove risieda il lol (vedo vicerversa una importante ricerca alle spalle, oltre all’apprezzatissimo pantaloncino del Catania in uno dei video), nel caso di Pippo Sowlo ci troviamo dinnanzi alla più dissacrante delle ironie.

Una ironia che è possibile trovare in pochi altri artisti (qualcosa del genere potremmo trovarla nelle canzoni del sardo MC Cavallo, totalmente dimenticato nel succitato pezzo dedicato al lol rap) e che costituisce il marchio di fabbrica delle canzoni di Pippo Sowlo, capace di fare ironia financo sulle dimensioni del proprio pene, in ‘Condorello’, ribaltando tutti i canoni del rap.

Anche in questa traccia, Pippo Sowlo ribalta i canoni, destrutturando il dissing (ho provato a spiegare che cos’è il dissing in uno dei primi capitoli della mia sporadica rubrica dedicata al rap) in risposta ad Inoki, da sempre gran visir del dissing (nello specifico l’mc di Bolo avrebbe fatto un riferimento a Pippo Sowlo in una story Instagram).

In ‘Re: Inoki’ Pippo Sowlo – in uno scenario trap / gangasta, tra denti d’oro, denaro fatto piovere, ferri ed occhialetti bianchi – inizia con i più classici attachi personali (“Lirico alchimista, chi cazzo ve prende in giro / Inoki sei un vecchio, porcoggiuda sei finito / Sicurezza per favore andategli a levare il micro / Se tu sei Rap Pirata io sono Capitan Uncino”) per poi ribaltare la prospettiva, in quello che diviene una sorta di autodissing:

Inoki tu hai ragione su tutta quanta la linea
Sono un cazzo di sfigato, un fallimento che cammina
Sono pure megafan, zi te seguo da ’na vita
Concerti a Pietralata stavo fisso in prima fila

e ancora

Inoki io ti parlo come se fossi tuo figlio
Spero tanto che in DM puoi darmi qualche consiglio
Oer tornare ad essere me stesso, essere Filippo
Per uscire da questo vortice chiamato solipsismo
(SOLIPSISMO!)

Il video chiude con Pippo Sowlo – vestito con una pelliccia un po’ da gangsta rapper anni ’90 un po’ da mignotta – che viene caricato in macchina dalla madre cui risponde, alla domanda se fosse finalmente stato pagato per girare il video: “Non hai capito che io lo faccio solo per la doppia h?”

Magari questa può essere considerata l’unica vera frecciata ad Inoki (di cui siamo comunque tutti megafan e di cui tutti riconosciamo il suo essere una pietra angolare del rap tricolore, voglio comunque sottolineare).

P.S.

Può risultare un po’ coime una excusatio non petita, ma prima o poi l’avrei dovuto scrivere: spendo solo parole d’elogio per gli artisti perché, nel poco tempo che ho a disposizione per scrivere di rap, preferisco scrivere di artisti che apprezzo. Se qualcosa non mi piace, non ne parlo e basta. Non vedo perché dovrei passare il tempo a stroncare canzoni, artisti, progetti – dall’alto poi di cosa? Non scrivo mica su Hano