Michele Bravi dopo l’incidente stradale: “Senza la psicoterapia non sarei qui”

Michele Bravi
Michele Bravi

A mesi di distanza dal tragico incidente, per il quale è accusato di omicidio stradale, il cantante Michele Bravi parla al “Corriere della Sera”.

Dopo mesi di silenzio, in seguito all’incidente nel quale ha perso la vita una signora di 58 anni e per il quale andrà a processo per omicidio stradale, Michele Bravi, cantante e vincitore di “X Factor”, parla al “Corriere della Sera”, in una lunga intervista, attraverso la quale ripercorre gli ultimi mesi vissuti.

“La mia paura è fare la vittima, davvero non voglio. Spero di farcela. Il rispetto per questa tragedia mi ha portato al silenzio. Tornare a parlare è strano: questa non è solo la mia storia. Non so. Sono sempre stato uno che parlava molto, il silenzio mi spaventava. Ho iniziato a scrivere canzoni proprio perché mi faceva così paura e preferivo riempirlo con le melodie che avevo in testa. Eppure sono stato mesi senza dire una parola”.

Da quel giorno di novembre, la sua vita è inevitabilmente cambiata:

“E’ cambiato tutto perché è cambiato il mio modo di vedere le cose. Prima quello che mi capitava si divideva in modo binario: bene o male, bianco o nero, giusto o sbagliato. Ora è tutto diverso. Credo lo capisca chi ha vissuto una tragedia: le cose non le cataloghi, le accetti. Smetti di semplificare la realtà in due poli e vedi un mondo molto più complesso. Anche trovare un significato non ha più significato. Solo, impari a convivere con il male. È come se avessi qualcosa davanti gli occhi per cui non vedi più le cose come prima. Anzi, quasi non mi ricordo più come era prima. È un altro mondo, un altro sistema di affrontare quello che succede. È un nuovo vocabolario a cui mi sto abituando ma che ancora non so articolare bene. Ora anche il silenzio per me ha un altro suono (…) I brutti momenti ci sono sempre, è una convivenza che devi imparare e io devo ancora assorbire molto. Spero di farcela. Oggi non so come sto. Ho imparato ad affrontare le cose giorno per giorno. Per me già pensare a domani è un tempo lunghissimo”.

Michele Bravi: “Tante persone mi hanno aiutato”

Per fortuna, Michele ha potuto contare sull’aiuto dei suoi affetti e della psicoterapia:

“Ho scoperto di avere tanti porti sicuri che ignoravo. Mi hanno stupito tante cose che prima non vedevo e non so come facessi. Quando dico che sono stato in silenzio è perché veramente non riuscivo… non parlavo ma nemmeno sentivo più gli altri. Ero in un posto che non so descrivere e che spero di non rivedere più. Queste persone mi hanno fatto alzare dal letto, mi hanno portato da mangiare, fatto uscire di casa. Sono tornato un bambino e loro mi hanno rieducato a vivere (…) Ho avuto la fortuna di essere portato per mano a fare psicoterapia. Senza quella, non sarei qua e se c’è un messaggio che posso dare è questo: non temere di farsi aiutare. Io ho avuto tanta luce attorno che mi ha spinto a mettere questo primo tassello per tornare al reale”.

Ora, Michele vuole riprovare a riprendere in mano le redini della sua vita:

“on so se le cose torneranno mai come prima, in questo senso. Però mi mancano le persone, tantissimo. Mi manca la gente. La voglia di incontrarla è ancora tanta. Sto muovendo i primi passi”.

Maria Rita Gagliardi

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