Le donne indiane di etnia Sikh vengono sfruttate nei campi dell’agro pontino e costrette a lavorare come schiave per un guadagno pari a solo quattro euro l’ora. Una storia shock che arriva da Latina
Spesso, in Italia, la vita delle donne che arrivano dall’estero inizia in salita. Molte finiscono sulla strada e vengono sfruttate come prostitute. Altre vengono sfruttate come bestie, come forza lavoro a bassissimo costo. Pagamenti, tutti rigorosamente in nero, che si attestano anche al di sotto di quelle paghe già considerate da fame. La triste storia delle donne di etnia Sikh che arrivano dall’India e che vengono molestate e ridotte in schiavitù a Latina è stata svelata da un’indagine condotta dal quotidiano Avvenire sulla scia di alcune denunce che sono arrivate sulle scrivanie delle autorità e di un’inchiesta avviata dalla Procura. La verità che è stata portata alla luce ha in sé più di un risvolto drammatico.
Donne Sikh schiave a Latina, la triste condizione femminile nell’agro pontino
Costrette a lavorare per 14 ore di fila. Pagate quattro euro per ogni ora di lavoro. Tutto in nero. Nessun contratto firmato, nessun contributo pensionistico, nessuno stipendio dignitoso e nessuna tutela. Questo il destino, disegnato da un mix di sfruttamento e di violenze (sia fisiche sia psicologiche), delle donne Sikh impiegate nel lavoro dei campi nei territori gravitanti intorno all’area di Terracina. Qui, le donne lavoravano come schiave all’interno di capannoni e non possono alzare la testa: venivano minacciate, ricattate, ridotte al silenzio dai caporali che instillavano in loro la paura e in molti casi venivano anche abusate fisicamente. Il ricatto con il quale gli sfruttatori tenevano al giogo le loro schiave si basava sulla minaccia di non farle lavorare mai più. Per fortuna, questo stato di cose è stato portato in luce da alcune denunce.
Donne Sikh schiave a Latina, la Procura indaga sullo sfruttamento e sulle violenze
La Procura di Latina ha aperto un’inchiesta su questa vicenda. Quello che è emerso è uno scenario davvero agghiacciante. Le donne Sikh, pur di non perdere quei vergognosi introiti visto che evidentemente non avevano di meglio a cui appigliarsi, sottostavano a ogni tipo di ricatto dei loro padroni. Questo includeva, oltre a violenze di carattere verbale e minacce, anche il doversi concedere fisicamente per sperare di mantenere un lavoro da fame e da sfruttamento. Se per caso qualche donna era incinta, poi, veniva licenziata– perché impossibilitata nel compiere sforzi fisici- e non era il alcun modo tutelata.
Maria Mento