Sovraffollamenti e ossigeno troppo scarso. Settimana horror sull’Everest: 10 morti

everest morti alpinistiAltri due morti sull’Everest, dopo i tragici episodi dei giorni scorsi. 

A perdere la vita sono stavolta due alpinisti, uno irlandese e l’altro britannico, che vanno ad aggiungersi agli altri decessi che si sono verificati nell’ultima settimana. In tutto, i morti sono 10 negli ultimi terribili 7 giorni.

Murari Sharma, della Everest Parivar Expedition, ha precisato che un alpinista britannico “è arrivato sulla vetta, ma è collassato dopo 150 metri di discesa”: lo riporta il Corriere della Sera.

Nella giornata di giovedì era stato comunicato il decesso di due scalatori indiani. Mercoledì ha perso la vita l’alpinista statunitense Donald Lynn Cash, 55 anni: stando a quanto riportato dalla compagnia di spedizione nepalese Pioneer Adventure Pvt. Ltd, l’uomo avrebbe accusato un malore mentre riscendeva dalla vetta, probabilmente a causa dell’alta quota.

Decessi causati da ossigeno troppo scarso nei punti cruciali

Sempre in questa settimana è deceduto un alpinista austriaco di 65 anni, mentre in quella scorsa hanno perso la vita altri due alpinisti, uno di nazionalità indiana e l’altro irlandese.

Le morti sull’Everest sono spesso provocate da “ingorghi” che fanno diventare troppo scarse le risorse di ossigeno nei punti più critici della discesa, quando le forze vengono meno: una situazione che si verifica soprattutto con gli alpinisti non professionisti e pertanto meno esperti. Sul Nanga Parbat risultano ancora dispersi i corpi di Daniele Nardi e Tom Ballard.

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