Offese a sfondo sessuale contro l’arbitro donna: calciatore 14enne si abbassa i pantaloncini la provoca

arbitro giulia nicastroAssurdo episodio di inciviltà in campo, l’arbitro Giulia Nicastro è stata oggetto di pesanti insulti da parte dei genitori e di un calciatore di 14 anni

Un altro caso di offese sessite nei confronti di un arbitro donna. E questa volta l’autore del comportamento incivile è nientemeno che un ragazzino di soli 14 anni che, stando a quanto riportato da Il Messaggero, si sarebbe abbassato i pantaloncini sul campo da calcio sfidando il direttore di gara, la 22enne Giulia Nicastro con oltre quaranta partite arbitrate, ad espellerlo o, in alternativa, a dedicarsi a pratiche sessuali con lui. L’episodio si è verificato mercoledì a Mestre, sul campo della Gazzera, nel corso del match valido per il torneo Sottana per Giovanissimi, disputato tra Treporti e Miranese. L’arbitro è stato oggetto di insulti e offese sin dal fischio di inizio: ad attaccarla una ventina di genitori dei ragazzini impegnati nella partita.

“Vediamo se hai il coraggio di espellermi oppure…”

Ben presto il clima si è fatto sempre più incandescente e, nonostante la dirigenza della Miranese e i componenti del team organizzatore abbiano cercato di difendere la Nicastro, il comportamento dei genitori ha con tutta probabilità spinto uno dei giovani calciatori a pensare di poter superare il limite. E così poco prima di un calcio d’angolo, il ragazzino si è abbassato i pantaloncini e all’arbitro ha detto, “Vediamo se hai il coraggio di espellermi, oppure….” invitandola esplicitamente a compiere pratiche sessuali. Il treportino si è così guadagnato un cartellino rosso ma i genitori dei calciatori in tribuna non sono rimasti in silenzio, alzando i toni, al punto che anche uno dei giovanissimi della Miranese li ha, a fine partita, raggiunti per rimproverarli. Poche decine di minuti dopo un comunicato di solidarietà rivolto all’arbitro è stato diffuso dalla società organizzatrice. Ma non è finita qui perchè al Treporti è stato inflitto il massimo della pena e il Giudice Regionale dovrà valutare l’eventualità di provvedimenti sanzionatori a carico del ragazzino o, inviare la documentazione alla Federcalcio a Roma.

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