Belluno, tre sottufficiali del Settimo reggimento Alpini avrebbero piantato un chiodo nella spalla di un soldato. Chiesta per loro la condanna

Nella Caserma Salsa di Belluno sarebbe successo un grave episodio di violenza da parte di tre sottufficiali ai danni di un loro sottoposto. Chiesta la condanna a un anno e nove mesi di carcere per i tre uomini.

Il pubblico ministero di Belluno ha chiesta la condanna a un anno e nove mesi di reclusione per tre sottufficiali del Settimo Reggimento Alpini. I tre uomini sono il sergente maggiore Francesco Caredda, anni 41 di Napoli, e due militari con grado inferiore Fabio Siniscalco, anni 31 di Pisa, e Salvatore Garritano, anni 36 di Cosenza. I tre uomini avrebbero conficcato nella spalla destra di un altro soldato, il 26enne Salvatore Di Rubbo, un chiodo durante un’esercitazione.

Le parole dei tre sottufficiali: “Siamo innocenti e totalmente estranei ai fatti”

I tre uomini sono stati accusati di nonnismo. Nel corso di un’esercitazione a Tolmezzo, avrebbero conficcato un chiodo nella spalla destra di Salvatore Di Rubbo lanciandogli anche dei cestini di spazzatura. I tre uomini, durante l’udienza al Tribunale di Belluno, hanno dichiarato di non saper niente di questo episodio: “Siamo innocenti e totalmente estranei ai fatti”.

Nel fascicolo del pm sono presenti i reati di violenza privata e lesioni; inoltre, sono altri due i reati puniti dal Codice Penale militare di pace: l’articolo 195 (violenza contro un inferiore) e l’articolo 196 (minaccia o ingiuria a un inferiore). Queste sono le accuse. I tre uomini rischiano fino a un anno e nove mesi di reclusione per questa presunta violenza verso un altro soldato.

Leggi NewNotizie.it, anche su Google News

Segui NewNotizie.it su Instagram