Fanno la classifica delle più belle del liceo. Le studentesse denunciano: “E’ sessismo”

le studentesse denunciano: "E' sessismo"Gli studenti del Liceo Carducci di Bolzano avevano stilato una classifica delle più belle della scuola. Le compagne d’istituto sono venute a conoscenza della cosa e li hanno denunciati per sessismo.

Gli alunni del Liceo Carducci di Bolzano avevano inventato una classifica di preferenza sessuale delle compagne d’istituto. Tale lista era enunciata solamente a voce, comprendeva un voto ed un giudizio sull’aspetto fisico delle ragazze. Il nome di tale classifica, inoltre, era tutt’altro che lusinghiero, visto che era stata chiamata “Figadvisor” e i ragazzi classificavano le ragazze dalla più alla meno “bombabile“.

Quando le ragazze sono venute a conoscenza di questa pratica di analisi anatomica del loro corpo, sono rimaste indignate. Decise ad interrompere per sempre simili atteggiamenti, insieme hanno messo nero su bianco la loro indignazione per quanto stavano facendo i compagni di classe, denunciando la classifica sessista. Affinché la denuncia pervenisse a docenti e dirigenti, le ragazze l’hanno affissa su tutte le porte dell’istituto.

Classifica sessista, il preside ne approfitta per dare un insegnamento sul rispetto tra i sessi

Una volta messo a conoscenza di quello che stava succedendo, il preside ha chiamato le ragazze che avevano sporto denuncia e dopo aver ottenuto i nomi dei responsabili, li ha convocati. Questi hanno spiegato che si trattava di un gioco, una goliardata, ma alla fine hanno chiesto scusa alle loro compagne. Per evitare che la faccenda venisse etichettata solo come uno scherzo pesante, il preside ha deciso di cogliere l’occasione per introdurre una lezione sul rispetto tra i sessi.

Il giorno successivo tutti i docenti hanno tenuto in classe  una lezione sul rispetto reciproco e sul sessismo, dove hanno spiegato agli studenti come una battuta sull’aspetto fisico possa essere distruttiva per un ragazzo in fase adolescenziale e, possibilmente, complessato per il proprio aspetto fisico. Intervistato da ‘Alto Adige‘, il preside Padevilla spiega che a suo avviso questo era il modo migliore per affrontare la situazione: “Si sarebbe potuto sospenderli per qualche giorno. Ma le punizioni da sole lasciano il tempo che trovano. Per questo ho deciso, sentiti anche gli insegnanti e alcuni genitori – chi minimizzava dicendo che certe cose si sono sempre fatte, chi invece era indignato – che bisognava cogliere l’occasione per parlare in classe di rispetto reciproco e di valori che vanno al di là dell’aspetto fisico, del vestito, del taglio di capelli”.

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