I negozi che vendono cannabis legale sono destinati a chiudere? Per Federcanapa non è così

I negozi che vendono cannabis legale non chiuderanno. Con la pubblicazione di un comunicato stampa, la Federcanapa ha dato una spiegazione alla soluzione espressa dalla Corte di Cassazione

Le Sezioni Unite penali della Corte di Cassazione si sono pronunciate in merito all’esistenza dei negozi che vendono la cannabis legale: secondo la legge, non è consentita la vendita e la cessione– a qualunque titolo- di prodotti “derivati dalla coltivazione della cannabis”. In Italia esistono circa 15mila negozi che si occupano di questo commercio. Da oggi in poi sono a rischio chiusura? Ecco come la Federcanapa ha commentato, tramite comunicato stampa, la decisione delle Sezioni Unite.

Federcanapa risponde alla Corte di Cassazione sulla cannabis, ecco cosa dice il testo della sentenza

La Corte di Cassazione si  finalmente espressa sulla vendita di cannabis legale e di prodotti ad essa connessa, sottolineandone la non conformità nei confronti della legge. “Integrano il reato previsto dal Testo unico sulle droghe (articolo 73, commi 1 e 4, dpr 309/1990) le condotte di cessione, di vendita, e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis sativa L, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante”, si legge nel testo della sentenza che include anche prodotti derivati come olio, resina, infiorescenze e foglie ottenuti dalla coltivazione di questo tipo di canapa. Il testo della sentenza della Corte di Cassazione fa esplicita menzione della legge 242 del 2016. Adesso ci si chiede se i circa 15mila esercizi commerciali di cannabis light esistenti in Italia siano a rischio chiusura. La Federcanapa ha diffuso un comunicato stampa che riguarda proprio questo punto specifico.

Federcanapa risponde alla Corte di Cassazione sulla cannabis, il comunicato stampa

La Federcanapa ha chiarito, con un comunicato stampa pubblicato sulla sua pagina online, la situazioni dei circa 15mila esercizi commerciali che dopo la sentenza della Corte di Cassazione potrebbero essere a rischio chiusura per il loro commercio in fatto di cannabis legale. La Federcanapa ha specificato che è lecita la vendita di tutti i prodotti che abbiano un fattore THC al di sotto della soglia dello 0,5% stabilita dalla legge, e che quindi non si possano definire droganti. “Malgradi le dichiarazioni di moltissime testate giornalistiche, la soluzione delle sezioni uniti penali della Corte di Cassazione non determina a nostro parere la chiusura generalizzata dei negozi che offrono prodotti a base di canapa. Il testo della soluzione dice infatti chiaramente che la cessione, vendita e in genere commercializzazione al pubblico di questi prodotti è reato “salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante”. Per tanto la Cassazione ha ritenuto che condotte di cessione di derivati di canapa industriale privi di efficacia drogante NON rientra nel reato di cui all’art. 73 del T.U. Stupefacenti”, si legge nel comunicato. La Federcanapa ha anche auspicato che le Forze dell’Ordine, nel corso dei loro controlli, tengano conto della differenza esistente tra droghe e canapa industriale.

Maria Mento

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