ll Mef è intervenuto per smentire le anticipazioni relative alla missiva del ministro Tria sui tagli al Welfare destinata alla Commissione Ue
Una secca smentita in merito ai presunti contenuti della lettera che il ministro Tria dovrà inviare alla Commissione Ue. E’ stata diffusa nel pomeriggio di un venerdì concitato, da parte del Ministero dell’Economia, sottolineando che si “smentisce nel modo più categorico le notizie di stampa che anticiperebbero i contenuti della lettera”; contenuti che, si legge nel comunicato, “non corrispondono alla realtà. Come si potrà constatare quando si prenderà visione della lettera che sarà firmata dal ministro e inviata a Bruxelles”. Poche ore dopo la diffusione delle anticipazioni di stampa dunque, è stato messo tutto a tacere, come precisato da fonti del Mef. Secondo quanto anticipato dal Corriere della Sera con una foto e dall’Adnkronos che aveva ricevuto la conferma del fatto che il documento era già stato inviato, preventivamente, ad altri uffici istituzionali, nella lettera era prevista la possibile riduzione di spese in tema Welfare con, tra gli indiziati principali, il reddito di cittadinanza e quota 100.
Il testo smentito dal Ministero
“Dal lato della spesa – si legge nel documento diffuso ed in merito al quale è arrivata la smentita del Ministero dell’Economia – il governo sta avviando una nuova revisione della spesa e riteniamo che sarà possibile ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020-2022. Inoltre siamo convinti che una volta che il programma di bilancio sarà finalizzato in accordo con la Commissione europea, i rendimenti dei titoli di Stato italiani diminuiranno e le proiezioni relative alla spesa per interessi saranno riviste al ribasso”. Le agenzie di stampa hanno sottolineato che alla lettera sarebbe stato allegato il rapporto sull’andamento del debito, preparato dal Dipartimento del Tesoro.
La reazione di Luigi Di Maio
Nella missiva il ministro ribadirebbe all’Ue l’intenzione di non aumentare l’Iva. E sul tema flat tax si legge: “Il Parlamento ha invitato il Governo a riformare, fatti salvi gli obiettivi di riduzione del disavanzo per il periodo 2020-2022, l’imposta sul reddito delle persone fisiche, riducendo il numero degli scaglioni e la pressione fiscale gravante sulla classe media”, si legge nella missiva. “Si effettuerà anche una revisione di detrazioni ed esenzioni fiscali”. Immediatamente è intervenuto il vice premier Luigi Di Maio per puntualizzare che si tratta di un testo non condiviso: “La lettera preparata dal ministro Tria con la lega? Il m5s non ne sa nulla, non ce ne siamo occupati noi, non è stata condivisa con noi. Sicuramente noi non tagliamo le spese sociali, né il reddito né quota 100”