Il POS in Chiesa per donazioni con la carta? Parla Don Vincenzo: “Polemiche pretestuose” – ESCLUSIVA

E’ stata una iniziativa di cui s’è parlato abbondantemente nel corso dei giorni passati: si tratta dell’iniziativa di tre chiese nel veneziano che hanno adottato il POS per consentire ai propri fedeli di effettuare donazioni anche nel caso non si possegga denaro contante.

Una iniziativa che ha fatto discutere e di cui abbiamo avuto la possibilità di parlarne con Don Vincenzo Tosello, parroco presso la Parrocchia S. Andrea Apostoli di Chioggia, una delle chiese dove – in via sperimentale – i POS sono stati adottati.

Queste le domande fatte a (e le risposte forniteci da) Don Vincenzo, che è stato molto disponibile nel rispondere alle nostre curiosità.

D: Quando e come è avvenuta questa idea di implementare questa possibilità per i fedeli di donare tramite POS?

R: L’idea è venuta attraverso la Curia diocesana che ha contattato un’azienda e poi noi parroci della città per vedere se avremmo adottato questa proposta – che abbiamo accolto volentieri – in via sperimentale. Più in là verrà fatto un bilancio.

D: Quali sono stati finora i feebdack ricevuti al riguardo?

R: I fedeli hanno accolto volentieri anche se in non molti lo utilizzano. Non c’è stata nessuna reazione negativa. E’ stata presa come una possibilità in più per chi magari non fa uso di denaro contante ma può comunque offrire qualcosa.

D: Sembrava invece che questa iniziativa potesse rappresentare in qualche modo una sorta di pubblicità negativa

R: No, assolutamente. Chi ha queste idee, sono solo idee pretestuose. Se ci si riflette un attimo non si tratta assolutamente di cambaire la sostanza del gesto del devoto che decide di sostenere il rito della chiesa e di chi sa che la chiesa utilizza queste offerte per opere di carità. Chi desidera fare un’offerta può farla anche in questo modo, chi critica questo sistema lo fa in modo pretestuoso. Continua in ogni caso l’altro sistema tradizionale delle offerte nelle cassette o nel cestino che passa durante le celebrazioni oppure in segreteria il contatto diretto rimane. Se questo è un contatto indiretto il fedele sa sempre che si riferisce alla comunità ecclesiale e direttamente al Signore. Le offerte si fanno con questa intenzione.