Minibot, Di Maio e Salvini d’accordo: “Sullo strumento si può discutere ma i debiti vanno pagati”

Dopo la bocciatura della Banca centrale europea – che teme possa essere un passo avanti verso l’eventuale uscita dall’Euro dell’Italia – e quella del ministro dell’Economia Giovanni Tria, i due vicepremier all’unisono decidono di scagliare un attacco proprio al ministero, spingendo per l’adozione dei minibot (o per trovare una ulteriore forma alternativa per il pagamento dei debiti della Pubblica amministazione).

A pochi minuti di distanza l’uno dall’altro – a testimonianza di una intesa ritrovata – tanto Di Maio quanto Salvini hanno deciso di esporsi.

Queste le parole di Di Maio: “Se lo strumento per pagare le imprese non è il minibot il Mef ne trovi un altro. Ma lo trovi, perché il punto sono le soluzioni, non le polemiche, né le presunte ragioni dei singoli. Ripeto, una parola: soluzioni!”.

Dal canto suo Salvini: “Sullo strumento si può discutere, è una proposta, ma sul fatto che sia urgente pagare le decine di miliardi di euro di arretrati e di debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti di imprese e famiglie (debiti risalenti a governi e anni precedenti) deve essere chiaro a tutti, in primis al ministro dell’Economia. È una questione di giustizia”.