Striscione ironico contro Salvini e Di Maio, la Digos ai sindacati: “Non può essere aperto”

E’ successo per la prima volta il 7 maggio a Salerno, quando il ministro dell’Interno si trovava in visita nella città campana; è successo nuovamente a Brembate, in provincia di Bergamo, dove sono addirittura intervenuti i vigili del fuoco.

Il dissenso per iscritto continua ad essere contrastato da forze dell’ordine e similia.

Stavolta è successo a Roma, in piazza del popolo, in occasione della manifestazione legata allo sciopero nazionale del pubblico impiego.

Se nel caso di Brembate lo striscione rimosso dai pompieri era abbastanza diretto (“Salvini non sei il benvenuto”), stavolta i sindacati avevano optato per l’ironia, con uno striscione di 108 mq con un dialogo in romanaccio tra Matteo Salvini e Luig Di Maio. Da un lato, il fumetto attribuito al leader del Movimento 5 Stelle (“Mattè – dice Di Maio a Salvini – dicono che mettese contro il sindacato porta male”), dall’altro la risposta del leader della Lega, vestito per l’occasione con la maglia della Uil Fpl – Federazione poteri locali (“Sì Gigino, lo so, infatti mi sto a portà avanti col lavoro”).

Ma l’ironia non è stata di gradimento, come raccontato da Librandi: “Questa mattina volevamo mettere lo striscione al Pincio perché molto grande. Abbiamo poi provato a metterlo per strada ma è intervenuta la Digos dicendo che visto che questo striscione era contro i due vicepremier, non poteva essere aperto”.