Crolla la percentuale relativa ai ballottaggi del 9 giugno 2019. Il dato appena comunicato dal Ministero
Sono numeri estremamente bassi quelli relativi all’affluenza degli elettori per i ballottaggi in corso in 136 comuni chiamati al rinnovo del primo cittadino e dell’intero consiglio comunale. I seggi sono stati aperti alle 7 e chiuderanno alle 23 in punto, per poi dare inizio allo spoglio dei voti. Dei 136 comuni, 124 hanno una popolazione superiore ai 15mila abitanti mentre i restanti 12 hanno una popolazione inferiore ai 15mila abitanti. I capoluogo di regione al ballottaggio sono Campobasso e Potenza mentre quelli di provincia al ballottaggio sono 13 ovvero Avellino, Ferrara, Forlì, Reggio Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato e Rovigo.
Affluenza, netto calo rispetto al primo turno
Come già fatto alle 12, anche alle 19 il Ministero dell’Interno ha comunicato, sul suo sito, il dato relativo all’affluenza delle elezioni per i ballottaggi: secondo i primi dati, che riguardano metà del numero complessivo dei comuni delle regioni a statuto ordinario, si attesterebbe intorno al 37,87% degli aventi diritto, una percentuale ampiamente inferiore rispetto a quella del primo turno del 26 maggio, pari al 54,65%. Gli elettori interessati dai ballottaggi sono oltre tre milioni ovvero 3.648.485, su una popolazione di 4.406.443, per un totale di 4.431 sezioni elettorali.
AGGIORNAMENTO:
Affluenza, dati definitivi: forte calo assoluto, ma non nei capoluoghi
Alla fine, l’affluenza ha registrato un calo notevole rispetto al primo turno: nei 136 comuni dove si è votato (per un totale di 3,6 milioni di italiani chiamati alle urne) l’affluenza ha raggiunto il 52,11% (contro il 68,18% del primo turno).
Superiore l’affluenza nel caso dei capoluoghi, dove non si è mai andati sotto il 60% (Biella 64.03%. Vercelli 65.77%. Verbania 64.13%. Cremona 67.19%. Rovigo 68.41%. Reggio Emilia 67.44%. Ferrara 71.50%. Forlì 68.38%. Cesena 70.45%. Livorno 62.58%. Prato 68.51%. Ascoli Piceno 70.29%. Campobasso 68.34%. Avellino 71.70%. Foggia 66.74%. Potenza 71.71%).
Vittorie storiche del centrodestra a Forlì e Ferrara, Livorno torna al centrosinistra (che mantiene Reggio Emilia)
I risultati – per quanto riguarda i capoluoghi – hanno visto un sostanziale equilibro tra centrodestra e centrosinistra, con la vittoria storica del centrodestra a Ferrara (con Fabbri che è stato eletto con il 56,8% delle preferenze) e con il ritorno del centrosinistra al governo della storica roccaforte Livorno, dove Salvetti si è imposto col 63,3%: succederà a Filippo Nogarin del Movimento 5 Stelle.
Per il Movimento 5 Stelle una sola – netta – affermazione a Campobasso, dove Gravina è il nuovo sindaco (con il 69,1% delle preferenze).
Per il resto, ad Ascoli, Biella, Foggia, Forlì, Potenza e Vercelli ha vinto il centrodestra con Fioravanti;
a Cremona, Cesena, Prato, Reggio Emila, Rovigo e Verbania ha vinto il centrosinistra;
e ad Avellino si è imposto Festa, sostenuto da liste civiche di sentrosinistra e da dissidenti Pd, in una sfida “fraticida” con Cipriano sotenuto dal PD (fermatosi al 48,48%).
La gioia di Salvini per la vittoria a Ferrara, ma la celebrazione dei leghisti fa discutere
Il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato così, ieri sera, a caldo, i risultati dei ballottaggi
Straordinarie vittorie della Lega ai #ballottaggi, abbiamo eletto sindaci dove governava la sinistra da settant’anni!
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 9, 2019
Il riferimento è a Forlì e, soprattutto, a Ferrara – dove il candidato è riuscito ad imporsi anche al secondo turno (dopo aver ottenuto un ottimo risultato nel primo turno).
Qualche polemica per la scelta dei sostenitori leghisti di celebrare la vittoria coprendo lo striscione dedicato a Giulio Regeni
(Pezzo editato da RDV)