
Pogba torna a parlare del trasferimento al Manchester United e di come il prezzo pagato abbia influito negativamente sulla sua carriera. Quindi ricorda alcuni episodi di razzismo che ha vissuto in Italia.
Il sogno di questo calciomercato per la Juventus rimane il ritorno di Paul Pogba. Il centrocampista francese è sicuramente uno dei centrocampisti più forti al mondo ed un suo ritorno a Torino aumenterebbe le chance di vincere la prossima Champions League. Le possibilità di un ritorno non sono poi così remote, a Manchester “il Polpo” non ha mai espresso a pieno il proprio potenziale e lo United potrebbe anche decidere di venderlo qualora giungesse la giusta offerta.
In una recente intervista il francese ha parlato delle critiche al suo stile di gioco, spiegando che sin da bambino ha giocato in quel modo e che finché i risultati positivi arrivano nessuno ha da lamentarsi. Quindi ha spiegato in che modo il trasferimento in Inghilterra ha cambiato il suo modo di giocare a calcio: “Sono diventato un altro giocatore a causa del prezzo pagato per acquistarmi. Perché è stata la cifra più alta della storia allora e ha cambiato il modo di vedermi. Ti aspetti di più a causa del prezzo: una buona partita diventa una prestazione normale, una partita di alto livello sarà solo una buona gara”. Insomma a suo modo di vedere è cambiata la percezione delle sue prestazioni in base alle aspettative che il suo valore di mercato imponeva.
Pogba parla del razzismo in Italia
In una seconda parte dell’intervista Pogba parla del razzismo negli stadi italiani, un fenomeno che anche quest’anno, purtroppo, sembra non essere stato risolto (basti pensare al doppio confronto tra Inter e Napoli). A tal proposito il campione del mondo dice: “L’ho provato ed è davvero triste da vedere su un campo da calcio. I tifosi che lo fanno, hanno anche persone di colore nella loro squadra, quindi fare qualcosa del genere è davvero stupido”.
Il centrocampista francese cerca anche di trovare una spiegazione a simili comportamenti ed ipotizza che i tifosi possano farlo anche solo per cercare di far deconcentrare un avversario: “Non so se sono razzisti o ignoranti o semplicemente non vogliono che tu ti esprima nel migliore dei modi. Ho sentito un sacco di cose ma io non reagisco, sorrido”.