Seduce il parroco e lo ricatta: “Dammi 5 mila euro o mando le foto al Vescovo”

Seduce il parroco e lo ricattaUn giovane pianista intreccia una relazione sessuale con un uomo e dopo aver filmato i rapporti lo ricatta. Quando scopre che è un parroco chiede ancora più denaro per non inviare le foto al vescovo.

Don Luigi Privitera, parroco della parrocchia di Trepunti (piccola frazione di Giarre, Sicilia), è divenuto vittima di estorsione. Il sacerdote aveva conosciuto un uomo in chat, G. Pappalardo Fiumara, e dopo qualche messaggio aveva accettato di incontrarlo per conoscerlo, senza però rivelare la sua identità per timore che si venisse a sapere in paese. Durante il primo incontro Fiumara ha subito attuato un approccio sessuale che è stato accettato di buon grado dal sacerdote. In quella occasione Fiumara ha fotografato l’amante e registrato un filmato di tutto il rapporto.

In un primo momento il sacerdote non si è preoccupato della perversione manifestata  dall’amante, ma al secondo incontro ha compreso che quei filmati e quelle foto gli servivano come strumento di ricatto. L’uomo, infatti, lo avrebbe minacciato con un coltello, chiedendogli 2.000 per non condividere le foto. Due giorni più tardi Fiumara ha chiesto altri 7.000 euro ed il sacerdote è riuscito ad accordarsi per il pagamento di soli 500 euro come acconto per cancellare le foto.

Ennesima richiesta di denaro, il parroco sporge denuncia ai Carabinieri

Passa qualche giorno e Fiumara torna a farsi sentire: l’uomo ha scoperto che l’amante è un sacerdote e chiede altro denaro in cambio del suo silenzio con il vescovo. Don Privitera non sa più cosa fare, si confessa con un sacerdote, il quale gli consiglia di denunciare l’accaduto. Così il parroco di Trepunti va dai carabinieri e svela quanto successo. Gli uomini dell’Arma gli consigliano di dare un appuntamento al ricattatore per ottenere delle prove dell’estorsione e don Privitera fissa un incontro nella sua parrocchia.

Quando Fiumara arriva nella Chiesa comincia a chiedere 5000 mila euro per non inviare le foto al Vescovo. Don Privitera ribatte che può dargli solamente 300 euro e questo lo minaccia un’altra volta, dicendogli che il suo silenzio vale molto di più. A quel punto i Carabinieri, nascosti per cogliere in flagranza di reato il ricattatore, hanno effettuato l’arresto.

Secondo quanto riportato su ‘La Sicilia‘, oltre alle intercettazioni di quel giorno, come prova i Carabinieri hanno le chat WhatsApp ed un file mp3 contenente la registrazione dell’intera discussione tra i due. L’arresto di Pappalardo Fiumara è stato convalidato per l’accusa di estorsione, mentre è stata rigettata l’accusa di violenza sessuale, visto che il sacerdote era consenziente.

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