Per la prima volta, la Libia ha offerto di accogliere i migranti della nave Sea Watch mettendo a disposizione un porto. Pare che però la zona dell’approdo sia ritenuta non sicura
La Libia è disposta ad accogliere i migranti che si trovano a bordo della Sea Watch e si è resa disponibile a farlo mettendo a disposizione il porto di Tripoli, in cui la nave potrebbe attraccare. Cosa che però non accadrà perché il porto è ritenuto non sicuro. Ieri la Sea Watch ha recuperato in mare 53 migranti, nella zona della Sar Libica. Come riportato anche da La Repubblica, questa è la prima volta in cui la Libia offre un porto per lo sbarco dei migranti e forse c’entra anche l’approvazione del decreto sicurezza-bis.
La Libia offre il porto di Tripoli per lo sbarco della Sea Watch, la Ong non vuole tornare indietro
La Sea Watch potrebbe approdare nel porto di Tripoli e far sbarcare lì i 53 migranti salvati ieri nelle acque del Canale di Sicilia. Per la prima volta, infatti, la Libia ha offerto un porto a una nave umanitaria, forse già sapendo in partenza che la proposta non verrà accettata. Pare infatti che la Ong non voglia riportare indietro– in un posto ritenuto non sicuro– i migranti che proprio da quelle zone stavano fuggendo. Nel far questo, tra l’altro, si seguirebbe la normativa internazionale che vieta il trasbordo e lo sbarco in territorio libico. A questo punto, la nave rischia di incorrere in delle sanzioni previste dal decreto sicurezza-bis.
La Libia offre il porto di Tripoli per lo sbarco della Sea Watch, le sanzioni secondo il decreto sicurezza-bis
Il Ministro dell’Interno ha parlato della Sea Watch e di cosa accadrebbe qualora la nave non dovesse accettare di sbarcare nel porto di Tripoli: “La nave illegale, dopo aver imbarcato 52 immigrati in acque libiche, si trova ora a 38 miglia dalle coste libiche, a 125 miglia da Lampedusa, a 78 miglia dalla Tunisia e a 170 miglia da Malta. Le autorità libiche hanno assegnato ufficialmente Tripoli come porto più vicino per lo sbarco. Se la nave illegale Ong disubbidirà, mettendo a rischio la vita degli immigrati, ne risponderà pienamente”, ha detto Matteo Salvini. Il leader della Lega rischia- per le parole pronunciate- di essere querelato per diffamazione dai legali di Sea Watch.
Maria Mento