E’ guerra di tweet tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e l’Ong Sea Watch sulla nave con a bordo 52 migranti, attualmente a 15 miglia dall’isola di Lampedusa, in acque internazionali.
🔴Ho appena firmato il DIVIETO di ingresso, transito e sosta alla nave Ong #SeaWatch3 nelle acque italiane, come previsto dal nuovo Decreto Sicurezza.
Ora il documento sarà alla firma dei colleghi ai Trasporti e alla Difesa: STOP ai complici di scafisti e trafficanti! pic.twitter.com/28jWmzfcN7— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 15 giugno 2019
con questo tweet Salvini ha ribadito la linea dura del Governo in relazione alla possiblità che migranti giungano attraverso i porti italiani.
La Ong, dal canto suo, ha ribadito le proprie intenzioni attraverso la portavoce Giorgia Linardi, attraverso un video postato su Twitter che potete vedere di seguito:
La Libia NON È RICONOSCIUTA come porto sicuro a livello internazionale.
Lo dice @UNSMILibya, @Refugees, @EU_Commission, @ItalyMFA.
Se riportassimo i naufraghi in #Libia, commetteremmo un respingimento collettivo: crimine per cui l’Italia è già stata condannata.@giorgialinardi👇🏼 pic.twitter.com/qfNIZVg3T0— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 15 giugno 2019
E così, dopo la visita del Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma – che ha mandato manderà a bordo della nave Sea Watch 3 i medici per un controllo sanitario dei 52 naufraghi soccorsi tre giorni fa (ed annunciato sempre dalla Ong con il tweet che potete leggere in coda), è arrivata l’autorizzazione per dieci persone a sbarcare a Lampedusa: sette di loro necessitano di cure mediche, tre sono accompagnatori.
A seguito delle comunicazioni della #SeaWatch3, da 3 giorni in mare senza l’indicazione di un PORTO SICURO, MRCC Roma ha annunciato un controllo medico in assistenza ai naufraghi.
Ci stiamo avvicinando alla posizione dell’incontro, in acque internazionali davanti a #Lampedusa. pic.twitter.com/IbU63ghiM4— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 15 giugno 2019