Renzi contro Zingaretti, il PD spaccato in due: i renziani contro la leadership del nuovo Segretario

L’iniziale fiducia espressa nei confronti di Nicola Zingaretti, dopo la sua elezione a Segretario del PD, sembra non essere più valida per la fazione dei renziani

Nicola Zingaretti pareva aver messo d’accordo tutti e invece no. Il PD potrebbe vivere un altro gravissimo momento di crisi dopo quello che ne ha quasi segnato la scomparsa, con la disfatta del Governo Renzi e dei successivi ribaltamenti di fronte che sono seguiti. La spaccatura è interna al partito e proprio i sostenitori di Matteo Renzi stanno lanciando messaggi inequivocabili nella direzione di cui Zingaretti, la cui leadership non sarebbe gradita. Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.

Spaccatura nel PD tra renziani e zingarettiani, l’opposizione nei confronti del nuovo Segretario

C’è una spaccatura, all’interno del PD, che divide i sostenitori di Matteo Renzi da quelli di Nicola Zingaretti. Uno dei membri del partito che non condivide la politica seguita dal nuovo Segretario è Roberto Giachetti.  “Noi non siamo entrati in segreteria non per un capriccio o uno sgarbo, ma perché non abbiamo condiviso la linea politica del segretario dopo le primarie. Siamo minoranza e abbiamo il diritto di farlo senza che ci venga imputato di essere il ‘fuoco amico’“: così Giachetti si è espresso parlando ad Assisi, la città umbra in cui si sono riuniti lui e i membri che gravitano intorno alla sua area. Gli fa eco Ettore Rosato, che parla di una leadership che deve essere in grado di muovere il Paese. Il riferimento è rivolto al modo di guidare il PD che aveva espresso Matteo Renzi, e non Nicola Zingaretti. Tra coloro che hanno commentato c’è anche l’ex Ministro Maria Elena Boschi: “La segreteria ha un ruolo importante ma nessuno di noi ha chiesto uno strapuntino o posti. Non c’è nessuna polemica con le scelte di Zingaretti, al quale auguriamo buon lavoro“.

Spaccatura nel PD tra renziani e zingarettiani, chi vuole dire basta per il bene del partito

Non tutti i mmebri del PD si sono schierati dalla parte dei renziani o dalla parte degli zingarettiani. C’è anche chi, per il bene del partito, vuole tentare di superare questa specie di secessione interna e di ricompattare gli animi: solo così si potrà tornare a lavorare e a guardare avanti. Di questo avviso è l’ex Ministro Carlo Calenda, che ha espresso la sua opinione su Twitter utilizzando queste parole: “Facciamola finita con questo cazzeggio. E quando vince Renzi lo sabotano da sinistra e quando vince Zingaretti si incazzano gli altri. Che palle ‘sto partito. Ma andiamo a fare opposizione“. Per Calenda non ci devono essere né Martina, né Renzi, né Zingaretti, ma un partito unico capace di lavorare nel segno dell’unità stabilita tra i membri e il loro Segretario.

Maria Mento

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