Salvini dagli Stati Uniti contro Iran e Cina. E sulle politiche europee: “L’Italia non è la Grecia”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, dagli Stati Uniti, continua a sfidare l’Europa, forte della sponda offerta dall’attuale amministrazione americana.

Dopo gli incontri con il vicepresidente americano Mike Pence e col segretario di Stato Usa Mike Pompeo, Salvini s’è così espresso circa il meeting con gli eponenti del governo Trump: “L’Italia è il più grande Paese europeo con cui gli Stati Uniti possono e vogliono dialogare, sono qui per aprire un canale che può essere enorme, e di grandissimo interesse per entrambi”.

Il vicepremier ha quindi parlato di tanti aspetti, a partire dalle posizioni sulla politica estera: “Condivido le preoccupazioni dell’amministrazione americana sia nei confronti della Cina che nei confronti dell’Iran”. Circa l’Iran, Salvini s’è così espresso: “La posizione del’Italia con l’Iran è già cambiata: nessuno si può permettere di dire di voler cancellare uno stato dalla faccia dalla terra, come Israele, e avare relazioni normali”. E sulla Cina (con cui il Governo fino a poco tempo fa allestiva accordi ad hoc): “il business non è tutto. Porta benefici a medio termine che poi possono diventare una gabbia. La penso come Trump sulla sicurezza, e sui dati degli italiani e la loro sicurezza non si transige”.

E, dopo aver parlato della possibilità di applicare in Italia la tanto agognata (dal leader della Lega) flat tax, Salvini ha rincarato la dose circa le politiche economiche europee: “L’Unione Europea ha ammazzato un popolo e spalancato le porte alla Cina. L’Italia non è la Grecia e Bruxelles se ne farà una ragione. Faccio parte di un governo che in Europa non si accontenta più delle briciole”.

Per finire, una battuta sulla Russia: “Sarebbe un errore strategico sia commerciale sia geopolitico allontanare la Russia dall’occidente per lasciarla nelle braccia dei cinesi. Bisogna fare di tutto per riportarli al tavolo e io preferisco ragionare che tornare all’asse Mosca-Pechino”.