Il pilota del volo MH370 della Malaysian Airlines “ha deliberatamente depressurizzato la cabina” per “uccidere lentamente tutti a bordo”.
Il capitano Zaharie Ahmed Shah ha poi fatto precipitare l’aereo nell’Oceano Indiano, uccidendo tutti i 238 passeggeri.
Sono giunti a queste conclusioni gli esperti che hanno lavorato al caso, tra cui membri che hanno alle spalle anni di aviazione. Alcuni sono stati persino chiamati per dare una mano alla ricerca dell’aereo, che è scomparso l’8 marzo 2014. Come riportato dal quotidiano “Metro”, gli esperti sostengono che Shah ha deliberatamente guidato il Boeing 777 fuori rotta, prima di aspettare che l’aereo finisse il carburante e precipitasse in acqua, disintegrandosi all’impatto con l’Oceano.
E’ salito rapidamente per accelerare la depressurizzazione
Le nuove affermazioni, fornite dall’esperto di aviazione William Langewiesche, sono state riportate dalla testata “The Atlantic”. Secondo Langewiesche, la teoria più probabile è che Shah abbia ucciso o reso inoffensivo il suo co-pilota, prima di depressurizzare la cabina. L’ingegnere elettronico Mike Exner, membro del gruppo di esperti, crede che Shah abbia portato il mezzo a 40.000 piedi prima del suicidio-omicidio. Mike Exner sostiene che una salita così rapida avrebbe accelerato il processo di depressurizzazione.
Un amico del pilota ha poi ipotizzato che il terribile gesto di Shah sia stato scatenato dalla fine del suo matrimonio e che in passato era stato scoperto assieme ad alcune assistenti di volo.
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