Morte Eleonora Bottaro: genitori condannati per averla indotta a rifiutare la chemio

genitori condannati per aver indotto la figlia a rifiutare la chemioSi è concluso il processo sul caso Eleonora Bottaro: il tribunale di Padova ha condannato i genitori della 18enne per averla indotta a rifiutare le cure.

Il processo a carico di Eleonora Bottaro, 18enne morta di leucemia nel 2016 per aver scelto la “cura Hamer” (vitamine e cortisone) al posto della tradizionale chemioterapia, si è concluso con la condanna a due anni di carcere per entrambi i coniugi. Il giudice del Tribunale di Padova ha ritenuto che il comportamento della coppia abbia indotto la ragazza a seguire un percorso di cure che non aveva alcuna affidabilità scientifica al posto del tradizionale percorso medico. La scelta avrebbe causato la morte prematura della ragazza che secondo il parere dei medici si sarebbe potuta salvare.

Se in un primo momento i coniugi Bottaro erano stati prosciolti, in un secondo momento le indagini del procuratore aggiunto Valeria Sanzari hanno portato ad indizi di un plagio ai danni della ragazza, la quale, secondo l’avviso del procuratore, non sarebbe mai stata libera di scegliere quali cure affrontare per le pressioni insistenti dei genitori, convinti sostenitori del metodo Hamer.

Il caso Eleonora Bottaro

Eleonora scoprì di essere malata di Leucemia alla fine del 2015. Dopo la diagnosi i medici spiegarono alla famiglia che se avesse cominciato la chemioterapia immediatamente c’erano buone chance di guarigione. Secondo quanto affermato dal procuratore in aula, l’adolescente non venne mai informata correttamente sui rischi comportati dallo scegliere il metodo Hamer, né sulle maggiori possibilità che il percorso chemioterapico le avrebbe offerto.

A scegliere le cure sarebbe stato dunque il padre della ragazza, a cui Eleonora si affidava con la massima fiducia. Fino al periodo precedente alla morte (agosto 2016), la diciassettenne era convinta che avrebbe superato la malattia e che sarebbe riuscita a festeggiare i 18 anni con gli amici. L’avanzare della malattia, però, la costrinse al letto e due settimane dopo aver compiuto 18 anni è morta.

 

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