Al Web Marketing Festival è stato presentato Dyamer: un dispositivo che vi consente di comunicare con con chi vi pare dopo la vostra morte.
La morte è la tappa finale ed ineluttabile della vita di tutti. Capita alle volte che questa si presenti prima del previsto a causa di una malattia fulminante o di un incidente. In questi casi molte persone non hanno fatto in tempo ad esprimere le ultime volontà o semplicemente non sono riusciti a dire addio al compagno o ai figli. Per evitare che ciò si verifichi molte persone stilano dei testamenti per le disposizioni materiali e, magari, scrivono delle lettere destinate ai propri cari. Da oggi la prospettiva di lasciare amici e partenti senza delle disposizione precise e senza un’ultima buona parola potrebbe essere un brutto ricordo.
Dispositivo per comunicare dopo la morte: come funziona
Nel corso del Web Marketing Festival di Rimini, è stato presentato Dyamer, un dispositivo che vi permette di raccogliere tutti i dati importanti della vostra vita e di organizzare le disposizioni post mortem. Il dispositivo è stato ideato da Andrea Pernarcic ed è stato sviluppato dalla società ‘Eternity‘. Ma come funziona questo dispositivo? Praticamente si tratta di un’app collegata ad un sensore attraverso la quale avviene un passaggio consapevole e documentato di materiale riguardante la nostra vita.
Dyamer raccoglie tutte le nostre chat, i nostri contatti, le nostre foto e video, ma anche le nostre disposizioni testamentarie. Si tratta, dunque, di un archivio della nostra storia personale, attraverso il quale verranno automaticamente generati dei messaggi e delle disposizioni per le persone importanti qualora dovessimo morire prima averlo fatto di persona.
Un device per comunicare dopo la morte: come in Black Mirror
Il funzionamento di questo device può ricordare in qualche modo il servizio online immaginato dagli sceneggiatori della serie tv distopica Black Mirror nella puntata ‘Torna da me’, nella quale una giovane moglie e madre cerca di rimpiazzare il marito morto in un incidente con una sorta di replica dello stesso, fedele nel modo di comunicare grazie all’uso del materiale prodotto sui profili social e di tutti i messaggi lasciati online dall’uomo nel corso del tempo.
La serie TV lanciata dalla BBC si mostra – forse anche più dei Simpson – capace di anticipare la realtà (ed è inquietante, giacché quelli tratteggiati dalla serie britannica sono scenari distopici): non solo social network sempre più pervasivi e comici che si prestano alla politica conquistando il potere (dopo ‘Vota Waldo!’ abbiamo visto l’exploit del Movimento di Beppe Grillo e, ancor più, l’elezione del presidente ucraino Volodimir Zelenskijn), adesso si prova anche a superare la morte – sia pur attraverso palliativi tecnologici.
La realtà è sempre più vicina a ‘Black Mirror’.
(Pezzo editato da R.D.V.)