Ci sono due pianeti simili alla Terra non lontano dal Sistema Solare: la scoperta degli scienziati

Gli scienziati scoprono due pianeti simili alla Terra_670766320.630x360Gli astronomi hanno scoperto due pianeti abitabili e molto simili alla Terra che si trovano non lontano dal nostro Sistema Solare

La Terra ha due “sorelle gemelle”: si tratta di due pianeti, che si trovano non lontanissimi dal nostro Sistema Solare, e che potrebbero presentare quelle caratteristiche di abitabilità che sono tipiche del nostro pianeta. Tra gli scopritori di questi due pianeti c’è anche l’italiano Luigi Mancini.

Gli scienziati scoprono due pianeti simili alla Terra, ecco il progetto condotto dall’Università di Gottinga

Sono gli studiosi che hanno condotto un progetto di ricerca del consorzio Carmenes coordinato dall’Università di Gottinga (Germania) ad aver compiuto una scoperta che potrebbe radicalmente cambiare le nostre conoscenze sull’universo. Gli scienziati hanno scoperto l’esistenza di due pianeti che potrebbero ospitare la vita esattamente come fa la nostra Terra. I pianeti in questioni orbitano intorno alla stella Teegarden e distano dalla Terra solo 12 anni luce: “solo” si fa per dire, dal momento che si tratta di una distanza pari a 70.540.000.000.000 di miglia. Lo studio che illustra la scoperta  stato pubblicato sulla rivista Astronomy & Atrophysics. La scoperta, in qualche modo, parla anche italiano: nel team c’è anche il cacciatore di pianeti Luigi Mancini (Università di Roma Tor Vergata e Istituto Nazionale di Astrofisica).

Gli scienziati scoprono due pianeti simili alla Terra, qualche dettaglio sulla scoperta

I due pianeti che potrebbero essere in tutto e per tutto similari alla Terra sono stati ribattezzati come Teegarden b e c. Teegarden, la stella attorno alla  quale orbitano, è una nana rossa che è dieci volte più piccola del Sole e che emette la metà della temperatura rispetto alla nostra stella. Teegarden è stata scoperta dagli astronomi nel 2003. “I due pianeti sono stati trovati, dopo tre anni di osservazioni, con la cosiddetta tecnica Doppler, studiando cioè la variazione della velocità radiale della stella, quella in direzione dell’osservatore. Come la variazione del suono di un’ambulanza che si avvicina o si allontana da noi. La presenza di questi pianeti provoca, infatti, un debole moto di allontanamento e avvicinamento della stella rispetto a noi”, ha detto Luigi Mancini parlando ai microfoni dell’Ansa.

Maria Mento

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