E’ considerato un locale di lusso, situato in una location unica (le sale sono scavate in alcune grotte a picco sul mare), ma gli avventori del ristorante Grotta Palazzese di Polignano a mare dovranno – almeno parzialmente – ricredersi dopo l’ispezione della Guardia costiera.
Nelle cucine del noto ristorante sono infatti stati trovati otto chili di controfiletto di bovino giapponese (il cosiddetto “wagyu”) scaduti da un mese, oltre a diversi altri alimenti congelati e privi delle attestazioni di tracciabilità: in totale sono stati sequestrati 68 chili di pesce (oltre agli 8 chili del suddetto bovino nipponico) e il titolare ha ricevuto una ammenda da 5500 euro.
Sorte analoga – con una sanzione minore (da 1500 euro) – per il ristorante La Tana marina di Cala Paura (anch’esso nel barese).
In seguito al certosino controllo di cucine, frigoriferi e magazzini gli uomini della Capitaneria hanno trovato 95 chili di pesce di vario genere, privi delle necessarie etichettature: il pesce – trovato in un magazzino sotterraneo – è stato così bollato come di “provenienza sconosciuta” e sequestrato.
I controlli proseguiranno nei prossimi giorni e riguarderanno trasversalmente ristoranti più o meno economici giacché è stato dimostrato da queste retate che anche i locali più “posh” possono presentare (più o meno piccole) irregolarità.