Attirati dai segugi nella tana di un orso, due cacciatori si sono imbattuti nel corpo malridotto di un uomo. Pensavano si trattasse di una mummia, ma in un secondo momento hanno capito che era ancora vivo.
La storia di Alexander, uomo russo scomparso per circa un mese, ha dell’incredibile. A maggio si era recato nella foresta a ridosso della montagna di una remota regione della Russia, ma da quella escursione non aveva fatto ritorno. A trovarlo sono stati i segugi di due cacciatori che, attirati dal suo odore, gli hanno salvato la vita.
I cani hanno portato i padroni a ridosso della tana di un orso e gli hanno mostrato dove si trovava Alexander. L’uomo aveva perso grasso e tono muscolare, la faccia era sporca e trasfigurata da alcune ferite, il colorito della sua pelle era cadaverico e non riusciva a muoversi. A primo impatto, dunque, i cacciatori credevano di essersi imbattuti in una mummia. I cani, però, insistevano per rimanergli a fianco e dopo qualche istante Alexander ha chiesto loro aiuto.
Credono di aver trovato una mummia: in realtà è un uomo ferito
Capito che quell’uomo era ancora vivo, i cacciatori lo hanno immediatamente soccorso e portato in ospedale. Ai suoi soccorritori Alexander ha spiegato che si era imbattuto in un orso, che il gigantesco predatore lo aveva sopraffatto e gli aveva rotto la spina dorsale. Dopo averlo marcato, lo aveva trascinato nella sua tana e lo aveva tenuto da parte come banchetto per un momento successivo: “Mi ha conservato nella tana come cibo per le emergenze”. Adesso questo sventurato si trova in ospedale, dove lo stanno curando per permettergli di rimettersi in forze e tornare ad una vita normale.