Carola Rackete, la donna alla guida della Sea-Watch 3, potrebbe a breve forzare il blocco imposto alla nave della Ong e attraccare a Lampedusa, contravvenendo alle disposizioni date da Matteo Salvini
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha respinto il ricorso presentato dai 42 migranti che si trovano attualmente a bordo della nave Sea-Watch 3. La nave della Ong vaga da giorni in mare in attesa di ricevere il via libera per poter attraccare in un porto sicuro. Via libera che non arriva viste le disposizioni approvate dal decreto sicurezza-bis. La Capitana Carola Rackete è pronta ugualmente a far sbarcare i migranti a Lampedusa.
La Sea-Watch 3 potrebbe attraccare anche senza autorizzazione, si attende la decisione del Capitano
Tra poche ore potrebbe arrivare la decisione di Carola Rackete, il Capitano della Sea-Watch 3, in merito a un attracco della nave a Lampedusa, anche se l’attracco non dovesse essere autorizzato dal Governo italiano. Da giorni, ormai, la nave della Ong tedesca si trova in mare e non si riesce a venire a capo della questione. I legali della Ong hanno dichiarato il loro sconcerto di fronte alla sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che di fatto non obbliga l’Italia a concedere un porto per lo sbarco. La sentenza ha per invitato le autorità italiane a fornire ai migranti rifornimenti e cure mediche. Decisione che gli avvocati trovano illogica.
La Sea-Watch 3 potrebbe attraccare anche senza autorizzazione, la Ong è dalla parte del suo Capitano
Qualora la decisione di Carola Rackete fosse quella di attraccare e di forzare il blocco, la sua Ong sarebbe totalmente dalla sua parte: “Siamo tutti con lei. A questo punto è nella responsabilità del comandante portare in salvo i naufraghi“. “Se il nostro capitano Carola porta i migranti salvati dalla Sea Watch 3 in un porto sicuro, come previsto dalla legge del mare, affronta pene severe in Italia“, ha scritto su Twitter la Ong. La Sea-Watch ha inoltre invitato a donare denaro al fondo per l’assistenza legale per sostenere la causa di Carola in favore della tutela dei diritti umani.
Maria Mento