Di fronte alle possibili conseguenze legali causate dall’aver forzato il blocco navale, moltissime persone online si sono mosse per raccogliere fondi a favore della Sea Watch e della capitana Carola Rackete. Già raccolti i fondi per pagare la multa di 50.000 euro.
Moltissime persone online si sono mosse per raccogliere fondi a favore della Sea Watch, dopo la decisione della capitana dell’imbarcazione, Carola Rackete, di forzare il blocco navale imposto dall’Italia. I fondi sono stati raccolti sia sul crowdfunding di Sea Watch su Produzioni dal Basso che sui social, con la ferrea intenzione di aiutare l’imbarcazione a pagare la multa di 50.000 euro imposta dal governo italiano e altre eventuali sanzioni e spese legali.
Carola Rackete: “Porto in salvo i migranti, sono allo stremo”. La risposta di Salvini: “Sbruffoncella che fa politica sulla pelle degli immigrati”
La Sea Watch, capitanata da Carola Rackete è entrata nelle acque territoriali italiane ieri pomeriggio, forzando il blocco navale imposto da Salvini. La capitana dell’imbarcazione si è espressa così: “Ho deciso di entrare in porto a Lampedusa, so cosa rischio ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo”. Dura la risposta del Ministro degli Interni Matteo Salvini, che in una diretta Facebook ha etichettato la Rackete come una “sbruffoncella che fa politica sulla pelle degli immigrati”.
Oltre alla multa di 50.000 euro (decreto sicurezza-bis da poco approvato dal governo italiano), la Rackete rischia addirittura 15 anni di reclusione per favoreggiamento all’immigrazione clandestina.