Aveva augurato lo stupro a Carola Rackete, adesso si giustifica: “Avevo bevuto troppo”

Come la si pensi sulla vicenda della Sea Watch, è evidente che l’esacerbazione sta raggiungendo livelli d’allarme.

Esacerbazione – fomentanta sicuramente da un certo tipo di politca urlata – che porta le persone a dare il peggio di sé.

E così, dopo quanto avvenuto a Casal Bruciato ad inizio maggio, con un militante d’estrema destra capace di minacciare di stupro una donna rom assegnataria di una casa popolare assieme alla famiglia, parole simili (e similmente odiose) si sono sentie durante lo sbarco della nave Sea-Watch 3.

Parole tributate alla Capitana della nave Carola Rackete, parole che nessuno dovrebbe permettersi mai di pronunciare (“Zingara, venduta, tossica, vattene in galera, drogata. Vai dalla Merkel, vergogna. Le manette!”. Ma soprattutto: “Spero che ti violentino”).

E proprio l’autore delle offese a sfondo sessuali è stato avvicinato dai media e si è giustificato: “Avevo bevuto troppo e ho esagerato”.

L’autore delle offese è un pizzaiolo ventenne, Mario Lombardino, che ha aggiunto: “Ero arrabbiato perché la mia ragazza era stata importunata da tunisini qualche giorno prima”.

L’uomo ha deciso quindi di scusarsi: “Sì, con le donne. Se sono razzista? No, ho tanti amici di colore”.