Sono parole destinate a far discutere, quelle della portavoce di Sea Watch Italia, Giorgia Lonardi, che ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa: “Carola si è sacrificata per portare a terra i migranti e non si è pentita di quanto ha fatto, perché ha agito in stato di necessità. Noi crediamo che sia irresponsabile che anche nel momento in cui è stato violato un alt si faccia questo tipo di manovra ostruttiva nei confronti di una nave che non voleva certamente minacciare o bombardare”.
Quindi, la portavoce ha ribadito le scuse della capitana 31enne alla Guardia di Finanza per la manovra rischiosa ma non per l’atto in sé di disobbedire ed entrare in porto: “Carola si è effettivamente scusata con la Guardia di Finanza ma non per essere entrata in porto. Mi ha detto che non aveva scelta perché non poteva fare un’altra notte in mare. Dalle forze dell’ordine non c’è stata la stessa attenzione che hanno avuto per la nave per tutte quelle persone che hanno pesantemente insultato la Comandante. Si è lasciato per parecchio tempo che persone insultassero la comandante e l’equipaggio, Ho anche chiesto a un ufficiale di farci spostare ma sono stata ignorata. Daremo la massima collaborazione alle indagini”.
Intanto Carola Rackete si trova ai domicliari presso una abitazione privata di Lampedusa, in attesa del trasferimento ad Agrigento dove verrà interrogata dal Gip del Tribunale.
La capitana rischia adesso dai 3 ai 10 anni di carcere.