Disneyland Paris si tinge di arcobaleno, le proteste hanno portato ad un dietrofront?

Disneyland ParisNel 2019 Disneyland Paris ha ospitato il primo gay pride in un parco divertimenti, suscitando l’ira delle famiglie tradizionali. Le proteste conseguenti hanno convinto a non ripetere l’evento?

Domenica 30 giugno si è tenuto all’interno di Disneyland Paris, il parco divertimenti più famoso al mondo (che presto potrebbe sbarcare in Italia), il primo ‘Magical Pride’, evento dedicato alle persone di orientamento omosessuale in cui si è celebrata l’inclusione ed in cui si è tenuta la tradizionale parata che contraddistingue la manifestazione per i diritti Lgbt.

Era inevitabile che una simile iniziativa, ospitata all’interno di un luogo in cui solitamente vanno famiglie e bambini, potesse generare delle reazioni contrarie. Sin dall’annuncio del evento -tenutosi di sera dalle 20 alle 2 – le associazioni in favore delle famiglie tradizionali e quelle in favore della vita hanno lanciato una petizione per chiedere a Disney di non celebrare l’evento.

La petizione di Citizen Go contro il Gay Pride a Disneyland 

In Italia la petizione è stata lanciata da ‘Citizen Go‘ ed in pochi giorni ha raggiunto le 400.000 firme. Disneyland Paris non ha annullato l’evento, ma pare, a detta di un comunicato della stessa associazione, che la petizione abbia sortito effetti.

Il giorno successivo al ‘Magical Pride‘ la direzione del parco divertimenti avrebbe cancellato tutte le tracce dell’evento: “fonti interne alla Disney riferiscono che l’amministrazione è molto preoccupata per la nostra petizione. Temono di perdere la fiducia delle famiglie e, ovviamente, i loro soldi”, spiega infatti l’associazione che successivamente aggiunge: “Guardacaso, subito dopo il Gay Pride a Disneyland Paris la pagina dedicata all’evento sul sito web della Disney è stata disattivata! Non è più possibile trovare notizia di un evento fino al giorno prima ampiamente sponsorizzato. La Disney ha paura di lasciare “tracce” del suo attivismo LGBT?”.

Per precisione è giusto aggiungere che un sito dedicato all’evento esiste ancora ed è perfettamente visitabile, però, effettivamente, non se ne trova traccia sul sito ufficiale del parco divertimenti.