Per lavorare nella Pubblica Amministrazione ci sarà bisogno di un titolo di laurea specifico. Ad annunciarlo è stato il ministro Bongiorno, che ha anche riferito la probabile data d’inizio dei corsi di studio.
Fino ad oggi per entrare a far parte della Pubblica Amministrazione bastava partecipare ai concorsi indetti dallo stato ed avere una laurea (triennale o magistrale) in vari percorsi di studio quali Giurisprudenza, Scienze Politiche (percorso Amministrativo), Scienze Economiche Aziendali o Scienze dell’Economia. A partire dal primo semestre dell’anno accademico 2020/2021, però, la situazione cambierà radicalmente, visto che il ministro della Pubblica Amministrazione ha deciso di istituire un corso di laurea specifico per le mansioni spettanti a dirigenti e semplici dipendenti.
L’idea del ministro è quella di creare un senso di: “orgoglio di far parte della P.a. che oggi non c’è”, visto che ad oggi si sceglie questo percorso solo come ripiego: “si va nella P.a. come scelta di ripiego o per trovare il posto fisso”. Con la creazione di un corso di studi specifico, infatti, si punterebbe non solo ad avere dipendenti e dirigenti più motivati e competenti, ma anche più giovani.
Corsi di laurea in Pubblica Amministrazione da settembre 2020
L’idea di base è di creare un percorso di studi specifico che formi il personale, quando entrerà in vigore la riforma per diventare dipendenti della Pubblica Amministrazione bisognerà avere almeno una triennale e per i posti da dirigenti ci vorrà almeno una magistrale. Il cambio avverrà a partire dal prossimo anno, almeno questo è ciò che i augura il ministro che a riguardo ha dichiarato: “Se tutto va bene da settembre 2020”.