Nuova spaccatura nel Governo, su Tav e giustizia: “La riforma è acqua fresca”

Nuova spaccatura al Governo su Tav e giustiziaNuove tensioni tra le due anime del governo giallo-verde: Salvini ritiene la riforma sulla giustizia poco impattante, mentre Di Maio ed i suoi contestano alla Lega l’attivismo sulla questione Tav.

La pace tra il Movimento 5 Stelle e la Lega dopo i risultati delle Elezioni Europee (stravinte dai verdi padani) è durata poco tempo. Già da qualche settimana sono ricominciate le frizioni tra le due anime del governo, dapprima per la ritrosia di Salvini a rispondere al parlamento sulla questione presunti finanziamenti russi alla Lega ed ora per due vecchi punti di scontro. Prima del consiglio dei ministri iniziato alle 15, Lega e Cinque Stelle si sono battibeccati sulla riforma Bonafede e sull’ormai arcinota questione Tav.

Scontro al Governo per Tav e giustizia: ecco le posizioni

Il primo ad attaccare stamane è stato proprio il ministro dell’Interno che ha mostrato la propria disapprovazione per i contenuti della riforma della giustizia. Per il vicepremier, infatti, bisogna puntare allo snellimento delle tempistiche dei processi: “Questa riforma è acqua fresca. Serve altro, serve più coraggio: bisogna dimezzare i tempi dei processi”, ha tuonato infatti il leader leghista. Di Maio nel frattempo ha difeso l’operato del suo ministro ed accusato l’altro vicepremier di opporsi ad un cambiamento sostanziale: “Non possiamo perdere questa occasione epocale”.

L’altro fronte di scontro è stato quello sulla costruzione della Tav, i pentastellati sono da sempre contrari alla conclusione della grande opera che ritengono inutile e dispendiosa, mentre la Lega spinge verso l’altra direzione, appoggiata in questa lotta da quasi tutta l’opposizione. Proprio sulla loro battaglia solitaria si basa il post pubblicato sul sito grillino: “Il partitone dei supporter della Torino-Lione vede schierati dalla stessa parte Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico – si legge sul blog grillino – Soltanto il M5S non è mai salito sul treno nel quale oggi troviamo stipati i tantissimi ‘ultras’ del Tav”.