Agente penitenziario spara ad una coppia poi fa annegare la figlia per cancellare le prove

Agente penitenziario spara ad una coppiaFollia in Russia: agente della polizia penitenziaria con forti debiti ha sparato ad una coppia dopo averla rapinata, quindi ha fatto annegare la loro piccola per coprire le prove.

L’esigenza di trovare il prima possibile una somma di denaro pari a 3481 euro per risanare la posizione debitoria ha portato un agente della polizia penitenziaria a commettere una rapina ai danni di una famiglia. L’uomo, Raven Samar, li ha avvicinati con una pistola e li ha derubati, quindi ha cominciato a minacciare di ucciderli se avessero parlato.

Il padre gli ha offerto la sua auto in cambio della vita sua e della sua famiglia, ma l’agente, colto dal panico, gli ha sparato cinque colpi di pistola (una Makarov trafugata dal penitenziario). Il suono dei colpi di pistola ha allertato la moglie che ha cominciato ad urlare dalla paura e dalla disperazione. A quel punto Samar ha sparato due colpi in testa alla donna, quindi ha gettato nel fiume l’auto con dentro la bambina ancora in vita per nascondere le tracce.

Agente uccide un’intera famiglia per sanare un debito: condannato a vita

Samar è stato già arrestato e processato in primo grado. Il giudice lo ha condannato al carcere a vita, ma in Russia l’opinione pubblica vorrebbe che fosse giustiziato. Sul web la petizione per chiedere a Putin di applicare la pena di morte ha già raggiunto le 4000 firme.

Il dettaglio più inquietante del triplice omicidio è la decisione di uccidere anche la bambina e di farlo in maniera più violenta che con i genitori. Gettando l’auto nel fiume, infatti, ha fatto affogare la piccola che, come dimostra la posizione in cui è stata trovata (ha cercato di svegliare il padre), ha lottato per sopravvivere. Lo stesso assassino ha ammesso di aver sentito piangere la bambina, ma di non aver avuto la minima esitazione nel condannarla a morte.