Il vaticanista Aldo Maria Valli, nel suo blog, ci restituisce una fotografia di alcuni conventi italiani: si scopre, così, che non tutte le suore sono d’accordo con la linea dell’accoglienza tenuta dalla Chiesa
Sebbene in una lettera pubblicata su Avvenire lo scorso 13 luglio un gruppo di suore clarisse e carmelitane si fossero rivolte a Giuseppe Conte e Sergio Mattarella per chiedere che ogni migrante veda riconosciuti i propri diritti, anche tra le suore ci sono coloro che non sposano appieno la linea di Papa Francesco e della Cei, schierandosi contro il buonismo e contro l’accoglienza a tutti i costi. A svelarlo un articolo di Libero Quotidiano che prende in esame le parole scritte dal vaticanista Aldo Maria Valli sul suo blog.
Le suore contro il buonismo dell’accoglienza, alcune testimonianze
Giovanna di Maria Madre della Divina Grazia è soltanto una delle monache che, come tante altre, non condivide l’ideologia del buonismo e dell’accoglienza totale dei migranti in Italia. La suora si è scagliata contro quelle sue consorelle che si rifugiano in “un buonismo tanto triste quanto ignorante” che probabilmente ignorano l’esistenza di un traffico di esseri umani “che vede le varie Ong in primo piano come becchini ben remunerati”. “Anche se la decisione di aprire i vostri monasteri ai migranti fosse giusta, e secondo me non lo è, perché fare in modo che tutti lo sappiano, contraddicendo uno stile di vita che ci caratterizza da sempre? Forse la clausura dei vostri monasteri è stata invasa dai mezzi di comunicazione, che vi hanno fatto perdere il contatto con la realtà?”, rincara la dose un’altra suora.
Le suore contro il buonismo dell’accoglienza, fenomeno atto a scristianizzare l’Italia e l’Europa?
Il riferimento è nei confronti di quelle suore che hanno scritto una lettera-appello, pubblicata su Avvenire lo scorso 13 luglio, nella quale hanno espresso a Giuseppe Conte e Sergio Mattarella la loro preoccupazione per il clima di razzismo e odio crescente degli italiani verso i migranti. Il blog di Aldo Maria Valli pare sia divenuto il perno per tutte quelle religiose che sono contrarie al traffico di uomini in atto nel Mediterraneo. E la polemica, anziché essere sedata, è continuata con i toni più accentuati delle parole di una carmelitana scalza, che ha accusato le consorelle di non sapere che l’immigrazione “è un fenomeno gestito dalle organizzazioni mondialiste per scristianizzare l’ Italia e l’ Europa». Cosa fare, dunque? Iniziare “dagli italiani poveri, che sono magari persino cattolici praticanti”.
Maria Mento