Il comandante della Open Arms ha dichiarato che a bordo dell’imbarcazione la situazione è sempre più preoccupante: “La Open Arms è una bomba a orologeria. Se non si interviene immediatamente la prima miccia la farà esplodere”.
Sono 134 i migranti ancora a bordo della Open Arms, la nave che da 15 giorni è ferma davanti al porto di Lampedusa. Nella giornata di ieri sono stati fatti scendere altri 3 profughi a causa di condizioni di salute difficili (sono ora 13 in totale quelli fino ad ora sbarcati).
Ma la situazione a bordo è sempre più esasperata e i migranti continuano a minacciare atti di autolesionismo e di violenza. La conferma della situazione non facile a bordo arriva direttamente dal comandante della nave, Marc Reig: “La Open Arms è una bomba a orologeria. Se non si interviene immediatamente la prima miccia la farà esplodere”.
Open Arms, il comandante: “La nave è una bomba a orologeria. La prima miccia la farà esplodere”
La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta a carico di ignoti, con l’ipotesi di reato di sequestro di persona sulla vicenda della Open Arms. Oggi potrebbe essere la giornata decisiva per la risoluzione di questa vicenda: nella sede della Guardia Costiera a Roma è giunta la polizia giudiziaria, inviata dal procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella a capo dell’inchiesta.
Tra i documenti che sono stati acquisiti, anche la comunicazione con cui il centro di ricerca e soccorso di Roma scrive al Ministero dell’Interno di procedere all’attracco della nave in banchina.
Se non dovesse essere autorizzato oggi lo sbarco dei migranti, i pm potrebbero ispezionare la nave a bordo e forzare la mano, disponendo il sequestro dell’imbarcazione e la discesa a terra di tutti e 134 i migranti ancora a bordo.