Il giornalista investigativo Pablo Trincia, diventato celebre grazie al programma ‘Le Iene’, ha rivelato che Nadia Bolognini, una delle psicologhe arrestate nel caso Bibbiano, avrebbe ricevuto l’incarico di svolgere la psicoterapia di una bambina in seguito all’arresto.
Lo scandalo Bibbiano continua a far parlare di sé, facendo registrare ogni giorno rivelazioni e scandali inquietanti. Il giornalista investigativo Pablo Trincia, diventato famoso per il programma televisivo ‘Le Iene’, ha rivelato un’indiscrezione assurda su Nadia Bolognini. La donna è una delle psicologhe coinvolte nell’inchiesta sui presunti affidi illeciti e finita ai domiciliari in seguito allo scandalo di Bibbiano.
Pablo Trincia ha rivelato come la Bolognini avrebbe ricevuto l’incarico di svolgere la psicoterapia di una bambina a 170 euro in seguito all’apertura dell’indagine, quando la donna si trovava in stato di fermo agli arresti domiciliari.
Bibbiano, Pablo Trincia rivela: “Incarico a Nadia Bolognini in seguito all’arresto”
In un lungo post su Facebook, Pablo Trincia afferma: “A inizio giugno, poche settimane prima degli arresti e dello scoppio dell’inchiesta Angeli e Demoni, si stabilisce che questa bambina debba fare delle sedute di psicoterapia aggiuntive assieme a Nadia Bolognini”. Tutto questo presso la comunità familiare, ‘Mamadore’.
Il post su Facebook prosegue con il momento chiave sul caso degli affidi illeciti del 27 giugno. La Bolognini è stata arrestata, eppure sei giorni dopo, il 3 luglio, la responsabile del Servizio Minori di Mirandola, Federica Pongiluppi, proroga il collocamento della minore fino al termine del 2019, approvando anche l’aumento della spesa per la psicoterapia della Bolognini. Trincia scrive: “Ho i documenti qui davanti a me. Costo complessivo della retta, compresa la nuova integrazione: da 110 a 127 euro al giorno (i 17 euro in più al giorno, moltiplicati per 30 giorni al mese, fanno 510 euro, ovvero la cifra per pagare la psicologa)”.
Pronta la replica di Francesca Guazzi, avvocato difensore di Nadia Bolognini: “Non ne sapevo nulla e sicuramente è all’oscuro di tutto pure la dottoressa. L’unica persona con cui ha contatti sono io. Non escludo fosse stato conferito prima di quella data e che l’incarico fosse stato assegnato pensando che fosse possibile farlo. Cercheremo di capire cosa sia accaduto ma ripeto: la mia assistita non ha avuto contatti con nessuno”.
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