Nessuno ha dimenticato la giornata del 24 agosto 2016 quando Amatrice, colpita da un terremoto è stata rasa al suolo. Di lì a poco lo sciame sismico ha continuato a spaventare i superstiti fino al 18 Gennaio 2017, quando si è registrata l’ultima forte scossa.
Tuttavia gli esperti dell’Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia non sono ottimisti. Anzi sostengono che “la sequenza sismica che ha interessato l’Appennino centrale non è ancora conclusa”.
Amatrice: i rilevamenti dell’INGV
L’INGV tiene sotto controllo l’area compresa tra Camerino e L’Aquila che ancora oggi viene interessata da un’attività sismica persistente anche se più lieve rispetto ai terremoti che hanno danneggiato la zona. Come scrive il Today, quando la terra trema rilascia più energia rispetto a prima del 24 agosto 2016.
Secondo gli esperti, la scossa del 24 agosto 2016 ha toccato una zona edilizia molto scarna, dove il materiale antisismico impiegato era quasi pari a zero, o quanto meno di pessima qualità. Cosa molto strana dal momento che l’area era stata classificata sismica già nel 1915, per cui le costruzioni successive avrebbero dovuto essere a norma.
Basta guardare le condizioni attuali dei centri storici per capire la portata dei danni, molto più che gravi (pressoché totale la devastazione ad Amatrice, Pescara del Tronto, Saletta, Illica o Casale). La sensibilità degli edifici, stando agli esperti, è dipesa da quella mancanza della cosiddetta “memoria sismica”, a cui si lega poi la pratica del “buon costruire”.
Mai interventi manutentivi ad Amatrice: gli edifici sono crollati per la pessima qualità
Stando a quanto emerge dall’INGV “Il lungo tempo trascorso dagli ultimi terremoti disastrosi dell’area, nel 1639 e 1703, ha fatto sì che le accortezze costruttive adottate in passato andassero perdute. Prova ne è che gli edifici nella zona di Norcia e nell’Appennino umbro-marchigiano, già colpiti nel 1979 e nel 1997, pur rimanendo fortemente danneggiati, hanno mostrato una risposta antisismica superiore, grazie ad efficaci interventi di ristrutturazione ed adeguamento”.