Daniele Silvestri smentisce di aver mai votato 5 Stelle: “Mi ritengo semmai un orfano della sinistra”

Sono tanti i personaggi pubblici e i vip che hanno espresso nel tempo il loro appoggio o la loro vicinanza al Movimento 5 Stelle.

Citandone alcuni, possiamo ricordare Sabrina Ferilli, Fedez (autore dell’inno del Movimento, che vi ricordiamo di seguito. E che fa sorridere a pensare le ultime dinamiche), Fiorella Mannoia (poi espressasi in senso molto critico), Claudio Santamaria, Antonello Venditti. Financo il compianto Dario Fo aveva espresso il proprio entusiasmo per questa nuova figura politica.

Personaggi tendenzialmente provenienti dal mondo della sinistra, orfano da anni di un partito di riferimento (considerando la convergenza del PD sempre più verso il centro).

Tra essi, non è possibile citare Daniele Silvestri.

E’ stato lo stesso cantante capitolino a smentire di aver mai votato il Movimento, come viceversa fatto intendere dal Fatto Quotidiano, pur avendo guardato con interesse alla nascita dello stesso (come in tanti come lui hanno fatto).

Sul Fatto è arrivata quest’oggi la presa di posizione di Silvestri:

“Mi sembra giusto, anche nei confronti degli elettori del Movimento 5 Stelle, oltre che dei lettori del Fatto, chiarire il mio pensiero. Anche perché –nonostante qualcuno pensi il contrario –non ho mai votato Cinque Stelle. Mi ritengo semmai un orfano della sinistra, che provo di volta in volta a rintracciare dove possibile, senza molta fortuna.

Ma è senz’altro vero che ho guardato alla nascita stessa del Movimento come a qualcosa di nuovo, importante, persino rivoluzionario. Ho seguito con passione il tentativo di ridisegnare il concetto stesso di democrazia. Tentativo che non poteva non scontrarsi con una serie di criticità, soprattutto man mano che il Movimento acquistava consenso, raccoglieva voti, incarichi, responsabilità”.

E nonostante si sia sentito distante dal governo giallo-verde, Daniele Silvestri si auspica ancora che il Movimento 5 Stelle possa cambiare in meglio: “Auspico per il Movimento stesso la capacità di cambiare ancora, di aggiustare il metodo oltre che la rotta, di smettere di irridere la competenza a favore di una fantomatica purezza di intenti, di ridisegnare ancora il suo processo decisionale. Quello che invece auspico per il Paese, qualunque sia il prossimo governo, è la capacità di guardare lontano, di disegnare un futuro in cui credere”.