Per la prima volta l’Esa ha dovuto attuare una manovra di emergenza per evitare la collisione tra un suo satellite e Starlink 44 di SpaceX. Sarebbe stato un disastro
Una collisione che avrebbe potuto essere devastante. E’ stata evitata per un soffio, grazie ad una manovra di emergenza in extremis, impedendo che un satellite per l’osservazione della Terra monitorato dall’Agenzia Spaziale Europea si scontrasse con un satellite sperimentale della compagnia spaziale statunitense SpaceX, impegnato per la trasmissione di Internet dall’orbita terreste. La conferma del quasi incidente è arrivata da Esa sul suo profilo Twitter con un messaggio nel quale viene spiegato che per la prima volta l’agenzia spaziale è dovuta intervenire con una manovra di emergenza per protegere uno dei suoi satelliti, nella fattispecie Aeolus, da una collisione. Ma è su segnalazione della Difesa degli Stati Uniti, che monitora nella sua interezza il traffico orbitale, che è stata effettuata la manovra che ha evitato lo schianto spaziale tra Aeolus e Starlink 44.
L’intervento dell’Esa per modificare l’orbita di Aeolus
Stando a quanto riportato dai media a stelle e strisce le orbite dei due satelliti si intersecavano ed il rischio di collisione era stimato in 1 su 1000, un valore di gran lunga superiore alla soglia minima al di sopra della quale è necessario attuare una “manovra di evasione”. Il primo ad occupare l’orbita è stato il satellite dell’ESa, nove mesi prima del posizionmento di Starlink 44, che avrebbe dovuto occuparne una tale da non andare ad interferire con quella di Aeolus; SpaceX inoltre non avrebbe collaborato (anche se le ragioni precise non sono ancora del tutto chiare), pertanto Esa avrebbe dovuto mettere in atto la manovra di emergenza.