In occasione della richiesta di fiducia al Senato da parte del Governo, Salvini ha attaccato Conte definendolo “Poltronista”, il premier gli ha risposto accusandolo di non saper accettare una sconfitta.
Nel giorno in cui il Conte bis chiede la fiducia al Senato e si avvia a cominciare il proprio corso, si consuma l’ennesimo duello tra Matteo Salvini ed il premier. Il primo round aveva visto Conte scaricare l’ex Ministro dell’Interno, accusandolo di aver causato una crisi per fini personali e di aver così tradito la fiducia di chi fino a quel momento lo aveva supportato anche in battaglie che non riteneva giuste. Salvini di contro aveva risposto che la sua mossa era dovuta al rispetto per gli italiani che, in quel momento, non erano più rappresentati dal Governo.
Questa volta a cominciate il botta e risposta è stato il leader della Lega che, con il suo fare provocatorio, inizia il discorso dicendo: “Non la invidio, presidente Conte-Monti, così come tanti colleghi che ho sentito. Ormai si capisce quando uno ha un discorso che viene da dentro e quando deve leggere un compitino scritto a casa. Siete passati dalla rivoluzione al voto di Casini, Monti e Renzi”.
L’ex ministro continua la sua invettiva evidenziando come una persona che adesso appoggia il governo lo definiva “Imbarazzante”, quindi promette che le manifestazioni come quella di ieri saranno costanti per tutto la durata di questo governo: “siete minoranza nel paese ma anche all’interno dei vostri partiti. Non potete scappare all’infinito. Ci sono anche elezioni regionali”.
Senato: la replica di Conte a Salvini
Dopo aver sottolineato come molte delle dichiarazioni del leader leghista siano ferme alle posizioni dello scorso 8 agosto, il premier ha contrattaccato dicendo: “Con una certa arroganza qualcuno unilateralmente ha deciso di portare l’Italia alle elezioni da ministro dell’Interno e sempre unilateralmente e arbitrariamente di concentrare definitivamente nelle proprie mani tutti i poteri: pieni poteri. Se questo era lo schema, l’obiettivo e il progetto è comprensibile che tutti coloro che lo hanno ostacolato per senso di responsabilità e nel rispetto della costituzione siano diventati nemici”.
Insomma Conte respinge al mittente le accuse di “Poltronismo” e sudditanza all’Europa e ricorda all’accusatore che la Crisi è stata voluta da lui e l’attuale governo è stato creato come reazione alle sue azioni, dunque conclude: “Assegnare ad altri le proprie colpe non è da leader”.