Cacciato – di fatto – dalla Lega nel 2015 dopo continue tensioni con il segretario Matteo Salvini (di recente scrivemmo delle tensioni durante una manifestazione del 2015, con tanto di fraintesa bestemmia del leader leghista), Flavio Tosi è stato un uomo di punta di quello che un tempo era il partito del Nord.
Già segretario della Liga Veneta e poi sindaco di Verona per due mandati, Flavio Tosi non ha mai visto di buon occhio l’ex ministro dell’Interno (ed ultimamente non gli ha risparmiato durissime critiche).
Nel corso di un’intervista rilasciata al Fatto Quotidano, quindi, Tosi ha tirato le somme di quanto avvenuto ad agosto, col passaggio del suo “nemico” dal governo all’opposizione: “Salvini aveva due problemi: evitare di fare la prossima manovra economica lacrime e sangue, da una parte, e incassare in termini elettorali gli altissimi consensi che gli davano i sondaggi, dall’ altra. Il suo piano era far cadere il governo, presentarsi alle elezioni senza Forza Italia, e questo spiega l’operazione di Giovanni Toti, vincerle, e poi potersi permettere di fare il bello e cattivo tempo sulla legge di bilancio. Poteva pure far aumentare l’Iva, tanto ormai le elezioni le aveva vinte”.
Flavio Tosi su Salvini: “Non ha mai amministrato nulla, nemmeno un piccolo comune”
Ma l’operazione non è andata per il verso giusto: “Ha commesso errori tattici e strategici che dovrebbero far riflettere gli italiani sul suo reale valore come leader politico”.
Anche perché, a detta di Tosi, una cosa che manca a Salvini è l’esperienza di governo: “Lui non ha alcuna esperienza di governo. Non ha mai amministrato nulla, nemmeno un piccolo comune. Si è trovato a fare il vicepremier e il ministro dell’Interno con alle spalle solo esperienze da consigliere comunale ed europarlamentare. E a Strasburgo, tra l’ altro, non si vedeva mai”.
E se adesso la Lega è all’opposizione, la colpa è solo del suo leader: “Questo governo è nato grazie agli errori di Salvini, è lui che l’ ha generato, per questo mi vien da sorridere quando se ne lamenta e grida al complotto o al golpe. Parla come un pugile suonato. Un golpe di cui lui è l’ unico protagonista”.