Giovanni Toti, il Presidente della Regione Liguria attacca i dem: “Nessuno mi ha chiesto scusa per gli insulti”

Giovanni Toti, Presidente della Regione Liguria, ha commentato  gli insulti di Pontida e quelli che lui stesso ha ricevuto dai dem. Insulti per i quali nessuno gli ha mai chiesto scusa

Gad Lerner è stato ferocemente insultato al raduno leghista di Pontida e questo ha fatto sollevare lo sdegno di molte forze politiche italiane, tra cui quella dei democratici. A commentare la notizia, su La7, è stato anche Giovanni Toti. Il Presidente della Regione Liguria è stato invitato a partecipare come ospite in collegamento audio e video a una puntata di “In Onda”. Toti ha anche attaccato il Pd e ha parlato di un trattamento non equo portando come esempio se stesso e gli insulti ricevuti nel corso del tempo: per quegli insulti nessuno si è indignato o ha chiesto scusa.

Giovanni Toti sugli insulti a Gad Lerner: “Gli insulti di qualche esagitato non rappresentato la Lega tutta”

Io da giornalista ha seguito tantissime manifestazioni sia politiche che sociali. Ricordo anche di aver seguito una Pontida quando c’era una rottura con Berlusconi tra  gli anni ‘94 e ‘96 e diciamo, da inviati Mediaset, non eravamo accolti benissimo all’epoca. Dopo di che non bollerei mai un corteo dove qualcuno ci ha apostrofato male della sinistra, dei tanti che ho seguito nella mai vita, perché qualche maleducato ci aveva detto qualche cosa in riferimento alla nostra libertà di stampa- perché eravamo un’emittente Mediaset- come il punto culturale della sinistra. Insomma, sai bisogna distinguere tra i maleducati, gli utilizzatori inaccettati del dibattito politico,  e un intero movimento. Attribuire la frase di qualche esagitato a linea politica mi sembra un’esagerazione. Gad Lerner tanto è vero che era accreditato nell’area stampa della Lega, quindi aveva avuto il vaglio degli organizzatori. Nelle immagini mi pare ci fosse un servizio d’ordine che lo scortava e se non vado errato c’era uno degli stretti collaboratori di Salvini che lo accompagnava nell’area stampa”.

Così Giovanni Toti, ospite in collegamento a “In onda” programma di La7, ha voluto stigmatizzare gli insulti razzisti che sono arrivati a Pontida nei confronti di Gad Lerner. Toti ha spiegato che gli insulti lanciati al giornalista da qualche esagitato non possono essere presi come esempio della linea tenuta da un intero partito politico.

Giovanni Toti sugli insulti a Gad Lerner: “La sinistra si dovrebbe indignare anche per gli insulti verso gli uomini del centrodestra”

Toti ha avuto da dire anche sull’indignazione che la sinistra ha mostrato in quest’occasione. Come la sinistra si indegna  per insulti leghisti che sono stati lanciati all’indirizzo di Gad Lerner a Pontida, sarebbe bello che la stessa sinistra si indignasse per gli insulti che vengono ricevuti anche dagli esponenti della destra. Questo il messaggio che il Presidente ha voluto lanciare pubblicando questo pensiero, ieri, dalla sua pagina ufficiale su Facebook:

Palla di lardo, vitello grasso, esploderai, fai schifo, orso Yoghi, cinghiale, fascista, arriverà il giorno in cui qualcuno si vergognerà di chiamarsi Toti”. Con la stessa indignazione con cui oggi, qui, oltre che in tv, condanno fermamente gli attacchi a Gad Lerner a Pontida mi piacerebbe che la sinistra, prima o poi, riflettesse e si indignasse anche quando lo stesso trattamento viene riservato a donne e uomini di centrodestra. Non ho visto nessuno indignarsi quando un’esponente del Movimento Cinque Stelle mi ha chiamato cinghiale grasso o si è appellata a me definendomi orso Yoghi, non ho visto le barricate quando in piazza a Genova il 25 aprile io e il sindaco siamo stati fischiati e insultati (ci ha difeso solo l’Anpi), non ho visto la stampa indignata quando un loro collega mi ha dedicato in maniera totalmente gratuita una damnatio memoriae, così come non vedo preoccupata la politica di sinistra sulla deriva culturale del nostro Paese quando i loro militanti mi definiscono grasso, ippopotamo ecc ecc. Non ho mai fatto la vittima né ho mai voluto strumentalizzarlo politicamente e non intendo certo iniziare adesso, ma pensate cosa sarebbe successo al contrario? Mi pare che l’indignazione in Italia vada sempre e solo dalla stessa parte. Sarebbe bello e intellettualmente onesto che tutti si facessero un esame di coscienza e che tutti abbassassero i toni e alzassero il livello del dibattito una volta per tutte. La stupidità non ha colore politico, è inutile strumentalizzarla!”.

Maria Mento