
Esiste un rapporto secondo cui lo scoppio di epidemie simil-influenzali potrebbe portare alla morte di 80 milioni di persone in soli due giorni.
Dal virus H1N1 alla peste, passano per l’ebola. Sono le malattie emergenti, o quelle che in certi Paesi del mondo sono state dichiarate come già debellate, quelle che potrebbero uccidere 80 milioni di persone in sole 36 ore se scoppiasse una pandemia. Lo dice un rapporto stilato da un gruppo di esperti guidato dall’ex capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) che contiene una particolare mappa del pianeta Terra. Su questa mappa sono riportate le principali malattie simil-influenzali e come potrebbero diffondersi velocemente nel caso si verificasse lo scoppio di una pandemia. Ciò che emerge da questo report è inquietante: nonostante l’avanzamento scientifico e tecnologico, il mondo non è pronto per contrastare lo scoppio di una pandemia.
Il mondo non può contrastare una pandemia, il pericolo è dato anche dalla grande mobilità delle persone
Circa un secolo fa l’epidemia di influenza spagnola ha ucciso 50 milioni di persone. Oggi, l’impatto della diffusione di una patologia simile, a livello mondiale, sarebbe anche più disastroso. Potrebbero morire 80 milioni di persone in sole 36 ore se scoppiasse una pandemia di ebola o di malattie similari, e questo perché non solo l’uomo non è scientificamente preparato per contrastare le pandemie ma anche perché con la grande mobilità che oggi è consentita alle persone il focolaio potrebbe diffondersi velocemente in zone diverse.
Il mondo non può contrastare una pandemia, i grandi della Terra ignorano il problema
Un’emergenza sanitaria di portata simile porterebbe il 5% dell’economia mondiale a scomparire, oltre a portare alla destabilizzazione dei livelli di sicurezza nei Paesi colpiti. Senza contare che i sistemi sanitari nazionali collasserebbero, e specialmente quelli dei Pesi più poveri. Questo genere di previsioni sono state realizzate dal Global Preparedness Monitoring Board (GPMB), di cui è a capo Gro Harlem Brundtland, allo scopo di sensibilizzare sul tema i grandi della Terra.
“La minaccia di una pandemia che si diffonde in tutto il mondo è reale”, ha detto il gruppo in un rapporto pubblicato oggi. Un agente patogeno in rapido movimento ha il potenziale di uccidere decine di milioni di persone, interrompere le economie e destabilizzare la sicurezza nazionale“, si legge nel report diffuso dal GPMB. Il team di studiosi ha dichiarato che le raccomandazioni che erano state formulate in un precedente rapporto sono state totalmente ignorate dai leader mondiali, e questo benché fosse importante metterle in pratica.
Il mondo non può contrastare una pandemia, lunedì un’esplosione in uno dei due laboratori che detengono campioni di virus mortali
La notizia arriva quasi in contemporanea a quella, tragica, che riguarda il Centro statale di Virologia e Biotecnologia russo Vektor che si trova a Novosibirsk. Qui si conservano i campioni di virus di diverse malattie mortali quali vaiolo, HIV, ebola, peste, epatite e febbre suina. Si tratta di uno dei due soli luoghi al mondo in cui vengono conservati questi campioni e lunedì 16 settembre un incendio– causato da una fuga di gas– ha devastato il laboratorio.
Un uomo è rimasto gravemente ustionato a causa dell’incendio ed è stato ricoverato in terapia intensiva per le gravi ustioni riportate. Le autorità russe, e anche il sindaco della città, hanno confermato che non c’è alcun rischio che i virus siano fuggiti dal laboratorio perché l’incendio ha devastato una zona del laboratorio non in uso e in cui non c’era materiale biologico. Nonostante questo la preoccupazione si è diffusa tra la popolazione.
Maria Mento